Datagate: Edward Snowden licenziato dalla Booz Allen

Datagate: Edward Snowden licenziato dalla Booz Allen
Datagate: Edward Snowden licenziato dalla Booz Allen

WASHINGTON (STATI UNITI) – Edward Snowden, la talpa del datagate, “ha violato il codice etico” della sua azienda divulgando informazioni top secret. Per questo la Booz Allen, il colosso delle consulenze high-tech per cui ha lavorato finora, il 10 giugno lo ha licenziato.

Edwar Snowden, ha lasciato gli Stati Uniti lo scorso 20 maggio, dopo aver consegnato informazioni top secret alla stampa. Si è rifugiato in un hotel a Hong Kong dal quale ha rivelato al mondo la sua identità e ora è nuovamente in fuga perché braccato dagli agenti della Nsa.

Con il titolo sulle montagne russe a Wall Street, il colosso delle consulenze high tech ha preso le distanze da Snowden mentre montano le polemiche. La società diventata una delle più ricche corporation in America servendo un solo cliente – il governo degli Stati Uniti, è stata anche il datore di lavoro del gotha degli 007 Usa: tra questi il direttore dell’intelligence nazionale James Clapper.

Il meccanismo è quello della porta girevole che assicura un rapido riciclaggio tra amministrazione e settore privato: l’attuale vice-presidente Mike McConnell è stato al posto di Clapper sotto George W. Bush e aveva lavorato per la società di McLean prima di andare al governo. Anche James Woolsey, ex capo della Cia è stato numero due di Booz Allen.

Quasi 25 mila dipendenti tra cui il 29enne Snowden, un drop out del liceo ed ex 007 della Cia profumatamente pagato dopo appena tre mesi in appalto alla Nsa delle Hawaii. Molti di loro, come i loro capi e come la ‘talpa’, sono ex dipendenti del governo e in quella veste hanno mantenuto la clearance, ovvero il permesso di accedere a informazioni top secret.

“L’apparato della sicurezza nazionale è sempre più privatizzato”, spiega al New York Times Danielle Brian, direttore di Project on Government Oversight: ”Il pubblico non sa che ci sono oltre un milione di contractor privati che hanno il permesso di trattare materiale altamente riservato” in un processo altamente distorto: spetta spesso a privati il processo di dare ‘clearance’ a nuovi contractor.

Il tutto in nome del relativo risparmio per il governo e delle leggi del libero mercato: Booz Allen, che conta tra i suoi clienti Pentagono, Forze Armate, agenzie di intelligence, Homeland Security, Ministeri della Sanità, Tesoro, Energia e Ambiente, garantisce la fornitura di servizi a un costo inferiore di quanto spenderebbe l’Amministrazione realizzandoli in proprio. Con un profitto per la società di 5,76 miliardi nell’ultimo anno fiscale che le ultime scioccanti rivelazioni hanno messo in pericolo.

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