Datagate, Edward Snowden unisce gli anti-Usa: Russia ed Ecuador aiutano la fuga

Datagate, Edward Snowden unisce gli anti-Usa: Russia ed Ecuador aiutano la fuga
Edward Snowden (Foto Lapresse)

MOSCA – Datagate, la fuga della “talpa” Edward Snowden rischia di deteriorare i già tesi rapporti tra Russia e Stati Uniti. Il segretario di Stato Usa John Kerry è stato chiaro: “Se Snowden fosse stato deliberatamente autorizzato ad imbarcarsi su un volo da Mosca ci sarebbero senza dubbio conseguenze”, ha minacciato ricordando che Washington negli ultimi due anni ha estradato sette detenuti russi. Questo mentre la stessa “talpa” spiega di aver chiesto asilo politico all’Ecuador perché negli Stati Uniti non sarebbe sottoposto ad un processo “giusto”. E si paragona a Bradley Manning, altro “whitsleblower”  che ha passato documenti riservati a Wikileaks, si definisce “vittima di una persecuzione” per aver ”reso pubbliche gravi violazioni della Costituzione americana e di vari trattati internazionali dell’Onu” da parte del governo americano.

Dopo la fuga da Hong Kong su un volo della compagnia aerea russa Aeroflot l’ex consulente della National Security Agency (Nsa) è atterrato a Mosca domenica 23 giugno. In un primo tempo si era parlato di un scalo per raggiungere il Venezuela via Cuba, poi è spuntata l’ipotesi Ecuador, che nella sua ambasciata a Londra ospita già un altro celebre “rivelatore” di segreti informatici ricercato dagli Stati Uniti: il fondatore di Wikileaks Julian Assange.

Proprio Assange e i suoi collaboratori stanno aiutando Snowden nella fuga attraverso i continenti. Una fuga che ha già scatenato uno scontro tra Mosca, che ha ospitato nella zona internazionale dell’aeroporto Sheremetevo la “talpa”, e Washington, che più volte ha chiesto alla Cina prima e alla Russia ora di consegnare il fuggitivo.

Non sono servite a molto le parole del presidente Vladimir Putin, che, attraverso il proprio portavoce, ha detto di non sapere nulla di Snowden. La Casa Bianca ha chiesto a Mosca di estradare la spia, ma la risposta è stata no: ”Snowden non è in una lista di ricercati internazionali, cosa che potrebbe costituire un fondamento per fermarlo. Né ha commesso alcun reato nel territorio della Federazione Russa”. In altre parole: se ha violato la sicurezza degli Stati Uniti non sono affari nostri.

Una fonte citata dall’agenzia statale russa Itar-Tass non esclude che i controllori di volo americani possano prendere ”una decisione straordinaria” quando il volo con a bordo l’ex agente governativo Snowden attraverserà la zona aerea vicino a New York per arrivare in America Latina.

Intanto le autorità ecuadoregne hanno offerto asilo politico alla talpa. Già nell’agosto del 2012 il presidente Rafael Correa, economista di sinistra, aveva concesso asilo ad Assange, da allora nell’ambasciata di Quito a Londra. Con Snowden l’Ecuador potrà aumentare la sua fama di nemico degli Stati Uniti e di amico dei “whistleblower”. 

 

 

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