L’accusatrice di Strauss-Kahn, vittima o ricattatrice della malavita?

NEW YORK, STATI UNITI – Nafissatou Diallo, la cameriera originaria della Guinea che accusa l’ex-direttore del Fondo Monetario Internazionale (FMI) Dominique Strauss-Kahn di averla aggredita il 14 maggio in un albergo di New York e costretta ad un rapporto sessuale orale ne sta passando di tutti i colori. Prima è stata considerata un modello di virtù aggredita da un uomo ricco e potente. Poi è stata accusata di mentire e di aver collaborato con membri della malavita newyorchese per incastrare e ricattare l’uomo che avrebbe potuto diventare il prossimo presidente francese.

Colpevole o innocente? Opinione pubblica, giornalisti e magistrati hanno pareri diversi e, come spesso accade in casi di sesso come questo, tutto si riduce a quale delle due versioni credere. In una intervista a Newsweek, Diallo ha definito Strauss-Kahn ”un pazzo affamato di sesso”. Gli avvocati difensori replicano che il sesso tra i due è stato consensuale ed hanno definito l’intervista un modo per costringere l’accusato a sborsare denaro. Il legale della donna, Douglas Wigdor, ha sua volta ha dichiarato ai media che ”la gente deve sapere che la Diallo ”non è nè una ricattatrice, nè una prostituta”.

Le organizzazioni per la tutela delle donne affermano che la Diallo è una sopravvissuta tipica rappresentante di una tragica storia di immigrazione per sfuggire alla povertà ed alla repressione nel suo Paese. Criticano inoltre il fatto che così facilmente sia passata da accusatrice ad accusata. I procuratori addetti al caso – che vorrebbero spedire l’accusato in prigione per 25 anni –  però non hanno potuto fare a meno di riferire preoccupanti informazioni sui trascorsi della Diallo. Per esempio, per ottenere asilo negli Stati Uniti ha dichiarato di essere stata vittima di uno stupro di gruppo in Guinea, per poi ammettere che aveva mentito. Poi, pochi minuti dopo l’incontro con Strauss-Kahn ha cambiato i dettagli dell’accaduto.

Inoltre, dalle indagini fin qui condotte sembra la Diallo se la facesse con tipi poco raccomandabili. Gli inquirenti dell’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan Cyrus Vance hanno scoperto la registrazione di una telefonata tra la Diallo e un uomo detenuto in un carcere dell’Arizona in cui ha detto ”questo tipo ha un sacco di soldi, e io so cosa fare”.

La grande incertezza che circonda il caso è dimostrata anche dal fatto che, sebbene il procuratore distrettuale abbia detto che potrebbe annullare le accuse a carico di Strauss-Kahn, non l’ha ancora fatto, segnalando che gli inquirenti potrebbero credere a parti di entrambi i resoconti dell’accaduto nella stanza d’albergo. Giocano però a favore dei legali dell’ex-direttore dell’FMI i fatti emersi dallo scrutinio dei trascorsi della Diallo, che aveva rapporti con uomini coinvolti in attività criminali.

Gli investigatori hanno anche trovato documenti bancari che mostrano depositi di migliaia di dollari nel suo conto corrente, trasferiti da vari stati dall’uomo detenuto in Arizona. La Diallo ha ammesso che questi ha effettivamente trasferito denaro, ma senza mai informarla. Negli ambienti degli immigrati dalla Guinea le opinioni sul caso sono diverse. C’è chi crede alla Diallo, ma anche chi ha molti dubbi. ”Perchè un uomo che poteva diventare presidente della Francia avrebbe voluto rovinarsi con le sue mani?”, si chiede il nigeriano Ouma Mahamadou, 23 anni, prrietario di una caffetteria. ”Non ha senso, quindi secondo me la donna sta mentendo”.

Gestione cookie