Diamanti insanguinati: dopo reticenze e difficoltà la Campbell si è decisa a testimoniare

Naomi Campbell

Si preannuncia come un grande evento mediatico la deposizione di Naomi Campbell, giovedì all’Aja, davanti al tribunale speciale per la Sierra Leone (Tssl) che è alla ricerca di prove contro l’ex presidente della Liberia Charles Taylor, accusato di crimini di guerra e contro l’umanità per la guerra civile nel paese africano che tra il 1991 e il 2001 ha provocato 120 mila morti.

Secondo l’impianto accusatorio, Taylor avrebbe fomentato la guerra civile in Sierra Leone commerciando “diamanti insanguinati”, così chiamati perché usati per pagare mercenari e perché dietro ogni piccola pietra grezza ci sono storie di omicidi, stupri, mutilazioni, riduzione in schiavitù.

Con la testimonianza della Campbell, che si è decisa ad accogliere la richiesta della Corte dopo mesi di reticenza, il procuratore del tribunale spera di dimostrare che Charles Taylor ha mentito affermando di non avere mai posseduto diamanti grezzi.

Secondo quanto raccontato ai giudici dall’attrice Mia Farrow – che sarà anche lei ascoltata come testimone all’Aja, lunedì prossimo – la Campbell avrebbe ricevuto da Taylor un grosso diamante grezzo nel 1997 durante un ricevimento nella residenza dell’allora presidente sudafricano Nelson Mandela.

La bella Naomi si sarebbe quindi decisa a testimoniare ma c’è voluto tantissimo prima di convincersi. E molti sospettano che comunque non sia per niente disposta a collaborare. Raccontano alcuni siti americani che prima di decidersi si è assicurata di non essere nè fotografata, nè filmata, chiedendo i privilegi normalmente concessi alle vittime di atrocità. Inoltre ha chiesto l’elenco dei nomi e degli indirizzi di ogni membro della giuria che saranno presenti. Tra mille difficoltà e reticenze è arrivato il giorno della sua testimonianza, prevista dalle 9 di giovedì, ma non è detto che si dimostrerà aperta a far venire realmente fuori la verità sui fatti su cui si indaga.

La ‘venere nera’ ha sempre negato pubblicamente di avere ricevuto diamanti da Taylor, ma potrebbe averlo fatto per paura. “Taylor è un uomo pericoloso, temo per la mia famiglia se vengo a testimoniare”, ha dichiarato la Campbell nei mesi scorsi per motivare il suo rifiuto di presentarsi al processo.

“Avrebbe preferito non esser coinvolta per nulla in questa questione, ma ha deciso di essere presente per aiutare la Corte”, ha spiegato oggi il suo avvocato Gideon Benaim.

L’arrivo della top model nella capitale olandese ha scatenato l’interesse dei media. I giornalisti accreditati sono più di 200, a fronte di una disponibilità di posti assai limitata: 36 nella sala delle udienze, 40 nella galleria riservata alla stampa e 88 nella sala dei briefing. Alla Corte temono anche la ressa che potrebbe scatenarsi tra fotografi e cameramen all’ingresso del tribunale.

“Per evitare problemi la polizia olandese provvederà ad un apposito servizio d’ordine”, ha indicato il portavoce del Tssl Solomon Moriba. L’agitazione mediatica attorno al tribunale è stata stigmatizzata dall’avvocato di Taylor come “un trucco pubblicitario a buon mercato” per fare crescere l’attenzione attorno ad un processo dimenticato. “Non crediamo che la testimonianza della Campbell possa avere una qualche importanza”, ha tagliato corto il legale Courtenay Griffiths.

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