GINEVRA – L‘epidemia del virus Ebola in Africa occidentale è finita. Ad annunciarlo il 14 gennaio è l’Organizzazione Mondiale della sanità, Oms, che ha decretato la fine della trasmissione del virus in Liberia e che “tutte le catene note di trasmissione sono state fermate in Africa occidentale”. In due anni, l’epidemia causata dal virus di Ebola ha ucciso più di 11mila persone in Liberia, Sierra Leone e Guinea.
L’Oms ha dichiarato che con la fine della trasmissione del virus in Liberia il 14 gennaio segna il giorno in cui
“per la prima volta dall’inizio dell’epidemia tutti e tre i paesi maggiormente colpiti non hanno notificato alcun caso da almeno 42 giorni”,
il periodo di tempo previsto per dichiarare la fine della trasmissione. La Sierra Leone era stata dichiarata libera dalla trasmissione del virus il 7 novembre scorso e la Guinea il 29 dicembre. Ma non è ancora il momento di abbassare la guardia, avverte l’Oms che sottolinea che i “tre Paesi restano ad alto rischio di ulteriori piccoli focolai di Ebola”.
Margaret Chan, direttrice generale dell’Oms, ha invitato però a non abbassare la guardia nonostante la buona notizia:
“Il nostro lavoro non è finito e la vigilanza è necessaria per evitare nuovi focolai. Identificare e interrompere ogni catena di trasmissione è stato un risultato monumentale. Lo sforzo necessario è stato enorme e tanto è stato compiuto dalle autorità nazionali, da eroici operatori sanitari, dalla società civile, da organizzazioni locali e internazionali e partner generosi”.
Il lavoro deve continuare ,ha aggiunto sottolineando che i tre paesi maggiormente colpiti dall’epidemia (Sierra Leone, Guinea e Liberia) restano
“ad alto rischio di ulteriori piccoli focolai di Ebola”, come è successo in Liberia. Se il virus sparisce relativamente velocemente dai sopravvissuti può rimanere nello sperma (seme) di un “piccolo numero di sopravvissuti maschi per un periodo di tempo fino ad un anno “, e in rari casi, può essere trasmessa al partner.