Ebola può arrivare anche in Italia, il pericolo arriva dal mare

Ebola può arrivare anche in Italia, il pericolo arriva dal mare
Ebola può arrivare anche in Italia, il pericolo arriva dal mare

ROMA – Ebola, fino ad oggi una malattia mortale che ha fatto 539 morti da quando in Africa è scoppiata l’epidemia. In Africa, appunto. Ma adesso l’Organizzazione mondiale della Sanità inizia a preoccuparsi: Ebola può andare anche fuori dai confini africani. Nella fattispecie, per quanto ci riguarda, può arrivare in Italia tramite i tanti sbarchi di africani sulle nostre coste. Gli ultimi dati dell’Oms sull’epidemia, pubblicati dall’Ansa:

Tra il 6 e l’8 luglio, 44 nuovi casi di malattia provocata dal virus Ebola, tra cui 21 decessi, sono stati segnalati in Guinea, Liberia e Sierra Leone. Lo ha comunicato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Il totale dei casi segnalati, sospetti o confermati, dallo scoppio dell’epidemia è salito a 888, tra i quali 539 decessi. L’Oms – spiega una nota pubblicata oggi a Ginevra – continua a monitorare l’evoluzione nei tre Paesi afrcani. In Guinea, la tendenza dell’epidemia “mostra una bassa attività” nella trasmissione con un solo caso confermato negli ultimi 7 giorni. L’andamento dell’epidemia in Liberia e Sierra Leone rimane precaria, con un alto numero di nuovi casi e decessi stati segnalati. Nei giorni scorsi (7-10 luglo) due esperti dell’Oms, Keiji Fukuda, vice-direttore, ed Benido Impouma, coordinatore sub-regionale, hanno compiuto una missione in Sierra Leone e Guinea. Un centro di coordinamento è stato stabilito a Conakry (Guinea). La malattia da virus Ebola è una febbre emorragica grave e spesso fatale.

Il virus è subdolo: impiega qualche mese a manifestarsi in tutti i suoi sintomi e all’inizio può essere confuso con una malaria. Ma in Africa, a preoccuparsi di contenere l’epidemia, sembra essere solo Medici senza frontiere. I governi locali non si spendono molto e l’organizzazione è pressoché sola. Bart Janssens, direttore delle operazioni in area Ebola per Msf, dice:

«L’Organizzazione mondiale della sanità, i Paesi colpiti e quelli confinanti dovrebbero dispiegare le risorse necessarie per un’epidemia di questa portata – dichiara Janssen -. In particolare, risorse devono essere messe a disposizione del personale medico qualificato, di attività formative, di campagne di sensibilizzazione della popolazione, di monitoraggio dei contatti con persone infette. L’Ebola non è più una questione di salute pubblica limitata alla Guinea: al momento sta interessando tutta l’Africa occidentale. E non sembra volersi limitare».

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