Edgar Allan Poe, Wikipedia Edgar Allan Poe, Wikipedia

Edgar Allan Poe e il giallo della sua morte: “Soffriva di depressione ma…”

Edgar Allan Poe, Wikipedia
Edgar Allan Poe e il giallo della sua morte: “Soffriva di depressione ma…” (foto Wikipedia)

ROMA – Dello scrittore Edgar Allan Poe si dice che negli ultimi anni della sua vita bevesse, fosse infelice e rissoso e la sua morte rimane a tutt’oggi rimane un mistero. Ma probabilmente non morì suicida: è quanto emerge da una ricerca americana in cui sono state esaminate le lettere, le poesie e i racconti brevi.

I segni della depressione non sarebbero compatibili con il suicidio. Attraverso un’analisi linguistica computerizzata, gli esperti hanno scoperto che gli indicatori linguistici della depressione erano aumentati durante gli eventi negativi della sua vita: la morte dei genitori quando aveva due anni, delle due mogli, la dipendenza e la perdita delle due madri adottive. Ma gli schemi non sono presenti nei lavori svolti prima di morire, il che fa pensare che il suicidio non sia la causa del decesso del famoso scrittore americano.

Lo studio è stato condotto dalla psicologa Ryan Boyd della Lancaster University e dalla collega Hannah Dean dell’University of Texas ad Austin. “La mia impressione è che verso la fine della sua vita soffriva di depressione ma non che si sia suicidato” ha detto Boyd in una dichiarazione. Il 3 ottobre 1849, Poe fu trovato in un bar in uno stato di totale delirio, fu ricoverato in ospedale e morì nel giro di quattro giorni.

Le sue ultime parole furono “Signore, aiuta la mia povera anima”. Il team ha raccolto 309 lettere personali di Poe, 49 poesie e 63 racconti, tutti esaminati con l’analisi del linguaggio computerizzato. “Basandoci sul lavoro passato, il linguaggio in ogni testo parla di depressione”, afferma lo studio pubblicato sul Journal of Affective Disorders. I dati per anno di ciascun tipo di lavoro sono stati successivamente rappresentati graficamente in un singolo diagramma con punteggi superiori al 95° percentile (p <0,05) considerati statisticamente significativi e considerati come potenziali episodi depressivi”.

Fonte: Daily Mail.

Gestione cookie