Editore neonazista condannato a risarcire 14mln$ a donna ebrea vittima di attacco troll Editore neonazista condannato a risarcire 14mln$ a donna ebrea vittima di attacco troll

Editore neonazista condannato a risarcire 14mln$ a donna ebrea vittima di attacco troll

Editore neonazista condannato a risarcire 14mln$ a donna ebrea vittima di attacco troll
In foto Andrew Anglin, editore neonazista condannato a risarcire 14mln$ donna ebrea vittima di attacco troll

ROMA – Andrew Anglin, editore di Daily Stormer, un sito web neonazista, è stato condannato a un risarcimento di 14 milioni di dollari per aver organizzato una campagna di molestie, mesi di messaggi violenti da parte dei troll, ai danni di una donna ebrea e della sua famiglia. Oltre al pagamento della somma, dovrà rimuovere tutti i post in cui incoraggiava i lettori a contattare la donna, come stabilito dal giudice statunitense Jeremiah Lynch.

La campagna di molestie, ricorda Lois Beckett sul Guardian, è stata avviata da Andrew Anglin un mese prima dell’insediamento di Donald Trump. L’editore aveva preso di mira Tanya Gersh, di religione ebraica, un’agente immobiliare di Whitefish, nel Montana, una città dove vivevano saltuariamente il giornalista identitario e nazionalista bianco Richard Spencer, insieme alla famiglia.

I troll sostenevano che Gersh aveva ingiustamente perseguitato Sherry Spencer, la madre di Richard, per ciò che faceva il figlio, accolto peraltro a una conferenza a Washington con i saluti nazisti quando aveva gridato “Ave Trump! Saluta il nostro popolo! Ave vittoria!”.

Il sito neo-nazista aveva pubblicato il nome, l’indirizzo e le informazioni di contatto di Gersh, insieme alle fotografie del figlio di 12 anni, un fotomontaggio in cui è nel campo di concentramento di Auschwitz, e ha incoraggiato gli utenti a contattarla. Il sito web affermava che i commenti erano protetti dalla libertà di espressione.

Gersh ha riferito di aver ricevuto email minatorie, messaggi anche vocali minacciosi, promesse di portarla al suicidio, “infiniti riferimenti a essere gettati nel forno, a essere gasati” e “avresti dovuto morire nell’Olocausto con il resto della tua gente”. 
“A volte, quando rispondevo al telefono si sentivano solo degli spari”, ha raccontato Gersh aggiungendo che aveva dovuto smettere di lavorare per timore di esporre i clienti alle molestie e di essere presa di mira da falsi acquirenti.  

Il giudice ha deciso che Gersh ha diritto a 10 milioni di risarcimento, l’ammontare massimo consentito dalla legge del Montana, a causa della condotta “particolarmente riprovevole” di Anglin. Il giudice ha inoltre stabilito che dovrà avere 4 milioni di dollari in più per mancati guadagni, dolore e sofferenza. Tuttavia sarà difficile che Gersh veda un centesimo se Anglin resta fuori dalla portata delle autorità statunitensi.

L’editore, che sostiene di vivere fuori dagli Stati Uniti, ad aprile non si è presentato per una deposizione e in quella circostanza gli avvocati difensori si sono ritirati dal caso. Aveva parlato, senza successo, attraverso i suoi legali dicendo che i suoi scritti erano protetti dal primo emendamento.

Anglin non si è presentato in almeno altri tre casi federali, incluse le azioni legali intentate da altri due presunti bersagli delle sue campagne di trolling online. In uno, un giudice federale dell’Ohio, il mese scorso ha assegnato un risarcimento di 4,1 milioni di dollari al conduttore radiofonico musulmano-americano Dean Obeidallah: Anglin l’aveva accusato falsamente di terrorismo.

Fonte: The Guardian

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