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Edward Snowden, giornalista Guardian Glenn Greewald: “Ho 20 mila documenti segreti”

di Lorenzo Briotti |6 Agosto 2013 23:53

Glenn Greewald

RIO DE JANEIRO  – Glenn Greenwald – il giornalista del ‘Guardian’, residente a Rio de Janeiro, che ha ricevuto per primo i dossier segreti del cosiddetto Datagate – ha affermato davanti alla commissione Affari esteri del Senato brasiliano di aver ricevuto circa 20 mila documenti top secret dall’ex analista della Cia, Edward Snowden.

“Non li ho contati con precisione – ha aggiunto il giornalista davanti ai parlamentari – ma Snowden mi ha dato 15 o 20 mila documenti, ben completi e molto lunghi”. Secondo Greenwald, che non ha fornito dettagli sul contenuto dei documenti, gli articoli pubblicati finora sono ”una parte ristretta” di quanto ancora potrebbe essere reso noto. ”Di sicuro ci saranno ulteriori rivelazioni sullo spionaggio effettuato dagli Stati Uniti e dai governi alleati”, ha continuato il reporter, per il quale il materiale in suo possesso può svelare ”come gli Usa stanno invadendo i sistemi di comunicazione del Brasile e dell’America latina”.

Un mese fa, in un’intervista al programma brasiliano “Fantastico”, Greenwald aveva sostenuto tra l’altro che l’intercettazione di telefonate ed email nel gigante sudamericano da parte degli Stati Uniti, in base a quanto rivelato dalla “talpa” del Datagate, potrebbe essere servita alla Casa Bianca per penetrare sistemi di sicurezza di Paesi più protetti come la Cina e l’Iran. Secondo quanto pubblicato recentemente dal quotidiano ‘O Globo’, inoltre, a Brasilia ha funzionato per lo meno fino al 2002 una delle stazioni Usa di raccolta di dati sensibili, filtrati dai satelliti, in cui lavoravano insieme agenti della Nsa e della Cia. Il modello di intelligence – ha dichiarato Greenwald a Brasilia – è iniziato in Afghanistan e Iraq, territori presi di mira dall’esercito Usa nel 2001 e 2003, rispettivamente. ”L’idea del governo americano – ha sottolineato il giornalista – è stata un’idea di guerra. Attraverso lo spionaggio si potevano controllare molto meglio i Paesi che venivano invasi”.

 

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