Effetto vaccino: in Israele -40% di contagi in un mese tra gli over 60. Il vaccino ferma la mortalità Effetto vaccino: in Israele -40% di contagi in un mese tra gli over 60. Il vaccino ferma la mortalità

Effetto vaccino in Israele -40% di contagi in un mese tra gli over 60. Il vaccino ferma la mortalità

Il vaccino anti Covid sta funzionando in Israele, dove la campagna di vaccinazione procede speditamente e un terzo della popolazione è già stato immunizzato. Anche se i contagi non si arrestano del tutto, il vaccino sta fermando la mortalità. I casi gravi di malattia sono diminuiti moltissimo: 27 fra tutti gli over 60 che hanno ricevuto la seconda dose, con una riduzione del 94%.

Secondo i dati del Maccabi Healthcare Services, il secondo fornitore di servizi sanitari di Israele, con 2,5 milioni di clienti in totale, su 416.900 persone che hanno ricevuto la seconda dose da almeno una settimana (il periodo ritenuto necessario perché si attivi l’immunità dal Covid), soltanto 254 sono risultate contagiate dal coronavirus. Lo 0,06% del totale. 

Tra queste, solo 4 sono state ricoverate in ospedale: per le altre, i sintomi della malattia si sono manifestati in forma lieve.

La prova sta nei test effettuati da Maccabi Healthcare Services sul gruppo di controllo: tra le 778.000 persone non ancora adeguatamente vaccinate, i casi di contagio registrati nello stesso periodo sono stati 12.944. 

Vaccino Covid, la strategia adottata da Israele

Il Governo israeliano fin da subito ha adottato una strategia di vaccinazione di massa per poi analizzare il suo impatto sulle infezioni in tempo reale, convincendo la Pfizer a rifornire costantemente il Paese con le dosi del vaccino. E’ stato lo stesso Netanyahu ad affermare di essersi assicurato l’impegno da parte della Pfizer di anticipare le consegne, in cambio di “dati statistici”.

Non tutti gli esperti però sono concordi. Secondo alcuni i dati potrebbero essere falsati perché nel Paese continua ancora il lockdown dopo l’ultima ondata dovuta, secondo le autorità, alla variante inglese che aveva provocato un’impennata di casi e morti.

Israele, più bambini contagiati a “causa” del vaccino?

Nella seconda ondata la percentuale era stata del 29%, ora siamo arrivati al 40% dei casi, con una maggiore incidenza nella fascia di età compresa tra 6 e 9 anni. 

Tra le spiegazioni c’è chi guarda ai vaccini: l’alta percentuale potrebbe essere falsata, dato che in Israele la quota di popolazione sottoposta a vaccinazione con almeno una dose è del 57%, circa l’80% della popolazione di oltre 60 anni. Ciò ha portato ad un calo dell’età media dei contagiati nel Paese.

Israele, bambini più colpiti con la variante inglese?

L’altra spiegazione riguarda la prevalenza nel Paese della variante inglese, più contagiosa almeno del 50%. “Tra le spiegazioni che stanno circolando – spiega l’immunologa di Padova Antonella Viola  – c’è quella della diffusione sul territorio della nuova variante inglese che, essendo più trasmissibile, potrebbe colpire di più anche i bambini che, finora, erano stati invece risparmiati”.

La situazione in Israele sembra confermare i timori di Gianni Rezza: “Le varianti hanno maggiore trasmissibilità, quindi dobbiamo fare presto a vaccinare. È una corsa contro il tempo cercando di coprire la popolazione rispetto sia al virus che circolando accumulano mutazioni e possono ridurre efficacia del vaccino”, ha detto l’epidemiologo in conferenza stampa al ministero della Salute.

Israele, da ieri allentato il lockdown

Dalle 7 (ora locale) di domenica mattina Israele ha cominciato ad allentare le restrizioni, salvo le scuole su cui si sta ancora discutendo, del terzo lockdown come deciso dal governo la settimana scorsa.

Un avvio comunque graduale, visto il numero di infezioni ancora sostenuto. Da ieri dunque è stato cancellato il divieto di allontanarsi da casa oltre il chilometro, possono riaprire i luoghi di interesse naturalistico e culturale all’aria aperta, i luoghi di lavoro che non hanno contatto con il pubblico, il take away per i ristoranti, i bed-and-breakfast ma solo per nuclei familiari.

Resta ancora chiuso tutto il resto non indicato, eccetto parrucchieri e negozi di cosmetica. E proprio su questo punto i media hanno segnalato molte aperture di centri commerciali e negozi in violazione delle norme con la manifesta protesta dei proprietari.

Mentre procede la vaccinazione di massa, le nuove infezioni – secondo dati che si riferiscono a venerdì – sono state 6.273 a fronte di 82.546 tamponi. I morti hanno raggiunto il numero di 5.071 da inizio pandemia.

 

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