Egitto. Attesa e tensione al Cairo per primo anniversario deposizione Morsi

Combattenti della Fratellanza Musulmana
Combattenti della Fratellanza Musulmana

EGITTO, IL CAIRO – Attesa e tensione al Cairo per il primo anniversario che cade giovedi della deposizione del presidente islamista Mohamed Morsi da parte dei militari in vista di proteste popolari. I Fratelli musulmani di cui era leader politico stanno organizzando 35 cortei in partenza da altrettante moschee per confluire su piazza Tahrir. La confraternita inoltre comincia a sobillare il malcontento per un previsto aumento dei prezzi causati dall’annunciato taglio delle sovvenzioni che calmiano soprattutto i carburanti.

E’ quanto emerge da un comunicato della cosiddetta “Coalizione anti-golpe” che rappresenta la Fratellanza al bando da settembre e dichiarata terrorista tre mesi dopo. Nella “giornata della collera ardente” per la deposizione di Morsi del 3 luglio dell’anno scorso, sono state indette manifestazioni in “tutti” i 29 governatorati del Paese.

Si esorta a “far esplodere il vulcano della rabbia ma senza perdere il carattere pacifico” della protesta in una giornata che “mettera’ fine al colpo di Stato” compiuto dall’attuale presidente (e allora Capo di Stato maggiore dell’esercito) Abdel Fattah al-Sisi. Comunque tutto il Ramadan, il periodo sacro di digiuno islamico che quest’anno coincide piu’ o meno con luglio, secondo la Confraternita islamica deve essere “il mese della rivoluzione e della vittoria”.

Con “l’intifada”, il sollevamento, “del 3 luglio in tutto l’Egitto”, il comunicato annuncia manifestazioni davanti a abitazioni “dei giudici della repressione e dei criminali del colpo di stato”, del ministro dell’Interno e del capo di Stato maggiore delle forze armate. I tagli alle sovvenzioni e “l’aumento dei prezzi” “sono una linea rossa e costituiranno un punto forte per rompere il colpo di Stato”, sostiene il comunicato. Mercoledi il premier Ibrahim Mahlab ha previsto un aumento di quasi un terzo del costo della benzina. I media inoltre riportano dichiarazioni di un leader giovanile della Fratellanza che indica “nuovi slogan” relativi a carenze in alcuni servizi essenziali come i quotidiani black-out programmati di circa un’ora nelle zone piu’ popolate del Cairo.

La nota precisa che i 35 cortei partiranno dalle moschee da cui presero le mosse le manifestazioni nel primo venerdi’ dopo l’inizio della rivoluzione del 25 gennaio 2011, quella che l’11 febbraio porto’ alle dimissioni dell’ultra-trentennale presidente-rais Hosni Mubarak. I raduni inizieranno alle 2:30, con la preghiera dell’ Asr, quella del pomeriggio, quando peraltro i musulmani sono stati senza mangiare e bere dalla notte precedente in ossequio al Ramadan. E’ prevedibile che al Cairo polizia ed esercito chiudano piazza Tahrir, circondino il palazzo presidenziale di Heliopolis e blocchino anche le piazze Rabaa el-Adaweya ed el-Nahda, teatro di scontri armati con almeno centinaia di morti nel campo dei Fratelli musulmani il 14 agosto dell’anno scorso.

Nelle settimane scorse appelli alla mobilitazione dei Fratelli Musulmani hanno rtato a decine di arresti e feriti con, venerdi’ 21 giugno, anche tre morti. Da settimane pende inoltre la minaccia “aspettatevi il peggio” formulata dal gruppo terroristico egiziano Ansar Bait al-Maqdis come reazione all’elezione di Sisi.

Piazza Tahrir, meta dei 35 cortei organizzati per giovedi pomeriggio dai Fratelli Musulmani sarà chiusa al traffico dalle ore 13 e blindati saranno dislocati davanti a tutti i suoi accessi. La misura di sicurezza viene annunciata da una fonte del ministero dell’Interno citata dall’agenzia Mena la quale informa che sono stati mobilitati artificieri per mantenere la piazza bonificata da qualsiasi esplosivo. L’accesso a piedi sarà possibile solo attraverso passaggi controllati.

La fonte annuncia che saranno “completamente chiuse” anche la piazza Rabaa al-Adawiya, quella del sit-in dei Fratelli musulmani dell’agosto scorso sgomberata con centinaia di morti. Stesso piano per le piazze davanti al palazzo presidenziale di Etehadiya e a quello ex-reale (ora residenza per ospiti di Stato) di El-Quba. Misure di sicurezza rafforzate fra l’altro anche per metropolitana, dove cinque stazioni della rete vennero colpite da ordigni causando almeno sei feriti la settimana scorsa, e per le ferrovie.

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