Egitto: italiani fermati, il racconto di un fratello

ROMA, 26 NOV – Inseguiti, circondati mentre erano a bordo di un taxi, trasportati in questura e infine fermati con un accusa pesante e ''inverosimile'', incendio doloso. A riferire il racconto di quello che e' capitato ai tre italiani fermati al Cairo insieme ad un palestinese, e' il fratello di uno di loro raggiunto telefonicamente dall'Ansa – si tratta di due ragazzi e due ragazze, tutti attivisti indipendenti e blogger. L'uomo al momento preferisce mantenere l'anonimato perche', spiega, ''i familiari degli altri ragazzi italiani non sono ancora stati avvertiti e per rispetto nei loro confronti preferisco cosi''.

Cosa e' successo esattamente? ''Premetto che l'ultima telefonata risale alle prime ore di questa mattina. Poi le comunicazioni si sono interrotte, probabilmente gli sono stati sequestrati i cellulari. Comunque questa notte verso le 04.00 sono stato svegliato da una telefonata di mio fratello. 'Pronto Luca sono io, sono a bordo di un taxi ci stanno portando dalla polizia. Non capisco bene di cosa ci accusano''. Ma cosa e' successo? ho chiesto. E lui mi spiega: ''Eravamo all'interno di un locale per mangiare un panino, quando abbiamo visto in lontananza delle fiamme. Pensavamo fosse un palazzo che andava a fuoco e cosi' incuriositi ci siamo avviati in quella direzione, c'era una folla di curiosi. Una volta arrivati li' ci siamo invece accorti che si trattava solo di una palma che andava a fuoco. Comunque visto che avevamo macchine e telecamerine abbiamo deciso di scattare qualche foto e fare delle riprese. Poco dopo siamo stati avvicinati da un gruppo di tre quattro persone che ci hanno chiesto che cosa cercavamo e chi fossimo. A quel punto abbiamo deciso di allontanarci e prendere un taxi per rientrare nei nostri alloggi. Ma percorse solo poche centinaia di metri, la nostra vettura e' stata circondata da altre. Sono scese delle persone, le stesse che ci avevamo fatto le domande, e hanno detto al conducente del taxi che doveva accompagnarci dalla polizia perche' avevamo appiccato un incendio''. Luca piu' tardi riceve di nuovo una telefonata dal fratello che gli comunica che lui e i suoi amici erano stati fermati con l'accusa di incendio doloso, nonostante abbiano riportato nei dettagli la loro versione. Inoltre sono stati visionati i filmati e le foto. Il gruppo di italiani ha anche mostrato lo scontrino del locale dove avevano mangiato e dove era riportata l'ora, quindi era dimostrabile che quando e' stato dato fuco all'albero erano all'interno del locale. ''Abbiamo sentito il console – spiega l'uomo – che ci ha assicurato la massima collaborazione. E siamo fiduciosi. Ma adesso non abbiamo piu' contatti. Ci hanno spiegato che mio fratello e gli altri hanno rilasciato delle testimonianze questa mattina davanti al giudice, o qualcosa del genere. Attendiamo notizie''. .

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