Egitto: processo Mubarak, parti civili accusano l’ex rais

IL CAIRO – L'ex presidente egiziano Hosni Mubarak e' tornato nuovamente dietro la sbarre dell'aula bunker dell'accademia di polizia al Cairo per le arringhe degli avvocati dell'accusa, nel processo per l'uccisione dei manifestanti durante la rivoluzione che lo ha deposto.

Il capo degli avvocati delle famiglie dei martiri Sameh Ashour ha presentato prove sull'uso di proiettili veri durante la repressione delle rivolta, rinnovando la richiesta di condanna a morte gia' avanzata dalla procura. Ashour ha affermato che il registro ufficiale delle armi in dotazione alle forze della sicurezza centrale indicano che 160 ufficiali sono stati dotati di armi automatiche e di 4.800 proiettili veri.

Uno altro avvocato, Amir Salem, ha chiesto che vengano processati per falsa testimonianza l'attuale capo del Consiglio militare Hussein Tantawi e il capo dell'intelligence all'epoca Omar Soleiman, per avere affermato, durante una deposizione secretata, che Mubarak non aveva dato ordine di sparare.

Un avvocato dell'accusa si e' anche rivolto direttamente ai figli di Mubarak, Gamal e Alaa, comparsi assieme al padre nella gabbia degli accusati. ''Come avete potuto permettere che vostro padre, eroe della guerra d'ottobre (contro Israele ndr), distruggesse la sua storia, come e' possibile che l'abbiate lasciato uccidere manifestanti disarmati?'', ha detto il legale.

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