Egitto: rapite dai Beduini 2 turiste brasiliane nel Sinai

IL CAIRO, 18 MAR – Un terzo rapimento di turisti nella penisola del Sinai, dopo altri due in febbraio durati solo poche ore, e' stato compiuto oggi pomeriggio da un gruppo di beduini armati. Hanno fatto scendere due brasiliane (sembra una donna di circa 40 anni ed una giovane di 18) da un pullman sul quale era una comitiva di 38 turisti e le hanno portate via con un furgoncino. L'episodio, come quelli precedenti, e' avvenuto mentre i turisti rientravano dal monastero di Santa Caterina, uno dei centri religiosi piu' visitati da cristiani nel mondo, ai piedi del Monte Sinai, dove Mose', secondo la tradizione religiosa, ricevette le tavole dei dieci comandamenti.

Motivo del rapimento – come negli altri due casi – e' la richiesta di rimettere in liberta' beduini detenuti da anni per reati di vario genere e la cancellazione di sentenze emesse in contumacia contro altri. I beduini sostengono che le accuse nei confronti degli arrestati e dei condannati sono almeno parzialmente false e sono originate dal tentativo del potere centrale di privare gli abitanti della penisola dei loro diritti di normali cittadini. Piu' volte attentati contro centri turistici compiuti sul Sinai sono stati attribuiti direttamente o indirettamente alle tribu' beduine che vi risiedono. Da sempre contestano la trascuratezza nei loro confronti da parte del governo, che investe grandi cifre nello sviluppo turistico, senza mai dare vera assistenza alle popolazioni residenti.

Nelle settimane scorse gruppi di beduini avevano assediato per giorni la principale base militare dell'Mfo, la forze multinazionale di osservazione installata in vari punti della penisola in base agli accordi di pace Egitto-Israele del 1979. La base di El Ghora, a pochi chilometri dal confine tra Egitto e Striscia di Gaza, e' stata liberata dopo lunghe trattative tra beduini e comando militare Mfo, che si sarebbe impegnato a sostenere presso le autorita' egiziane le richieste dei beduini.

La situazione nel Sinai sembra divenire progressivamente piu' difficile da gestire, data la natura estremamente disagevole delle condizioni di vita delle popolazioni locali, e la presenza di molti gruppi che praticano traffici di armi, di stupefacenti e di uomini, verso Israele. Sempre piu' spesso i beduini sono stati accusati di dare appoggio logistico a queste attivita' illecite, quando non di svolgere spionaggio a favore di Israele o traffico d'armi a favore dei palestinesi della Striscia di Gaza.

Vissuti per anni di piccoli commerci e di aiuto volontario e non retribuito proprio ai turisti che hanno affollato i villaggi vacanze disseminati lungo le coste o i gruppi di appassionati di viaggi nel deserto, ora i beduini – per una popolazione calcolata globalmente intorno a circa 500.000 persone – sembrano diventati un problema di difficile soluzione in assenza di reali programmi di sviluppo economico e sociale delle zone interne della penisola.

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