Egitto. Test di verginità sulle ragazze in piazza "per proteggere l'esercito"

Pubblicato il 27 Giugno 2011 - 08:30 OLTRE 6 MESI FA

IL CAIRO – Un alto responsabile dell'esercito egiziano ha giustificato i ''test di verginità'' eseguiti sulle giovani manifestanti arrestate dai militari in piazza Tahrir al Cairo con la necessità di evitare denunce di stupro, secondo quanto riferisce Amnesty international in un comunicato.

La circostanza è stata riferita dal segretario generale di Amnesty international, Salil Shetty, dopo un incontro con il capo dei servizi segreti militari, il generale Abdel Fattah al-Sisi.

''Test di verginità sono stati eseguiti per proteggere l'esercito da possibili denunce di stupro'', ha ammesso – secondo il comunicato di Amnesty – il generale egiziano, membro del Consiglio supremo delle forze armate che dirige il Paese dopo le dimissioni del presidente Hosni Mubarak sotto la pressione di una rivolta popolare.

Il generale è il primo militare egiziano identificato a riconoscere tale pratica, già ammessa da altri ufficiali ma sempre sotto la tutela dell'anonimato.

Il generale ha sottolineato ''la necessità di cambiare la cultura delle forze di sicurezza ed ha garantito che sono state impartite istruzioni di non utilizzare la violenza contro i manifestanti e di proteggere i detenuti'', secondo il comunicato di Amnesty international. L'organizzazione per la difesa dei diritti umani aveva gia' denunciato la pratica dei test di verginita' sulle manifestanti arrestate dall'esercito in piazza Tahrir al Cairo il 9 marzo scorso, raccogliendo le testimonianze dirette delle donne che erano state costrette a subite i test.