ROMA – Joaquín Guzman, detto El Chapo, signore della droga messicano in carcere dal 2017, di fronte alla richiesta della procura di Brooklyn che intende confiscare 14 miliardi di dollari, il totale dei proventi del traffico di droga gestiti del cartello di Sinaloa, ha chiesto che la somma sia assegnata ai 15 milioni di indigeni messicani poiché non appartiene agli Usa.
Durante il processo i procuratori di New York hanno sostenuto che il traffico di droga nei 30 anni in cui era a capo del cartello di Sinaloa ha fruttato a El Chapo almeno 11,8 miliardi di dollari in cocaina, 846 milioni di dollari in marijuana e 11 milioni di dollari in eroina.
Il governo degli Stati Uniti chiede che restituisca 12,6 miliardi realizzati con il traffico di droga negli Usa, ma è in contrasto con la richiesta del presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, secondo cui la somma dovrebbe essere restituita alla nazione, tutti i beni di Guzman appartengono al Messico.
Ai familiari, El Chapo ha confidato di sperare che i miliardi vengano distribuiti tra i 15 milioni di persone che compongono i 56 gruppi indigeni messicani poiché “non appartengono agli Stati Uniti”, come affermato da José Luis González Meza, avvocato difensore di Guzman: “Ha chiesto che il denaro sia restituito al Messico e si appella al presidente López Obrador affinché venga assegnato alle comunità indigene”.
Nel corso di una conferenza stampa, Meza ha inoltre aggiunto che il team legale è al lavoro per farlo rientrare e scontare la condanna in Messico. Juan Pablo Badillo Soto, che fa parte del team della difesa, ha dichiarato che il processo dovrebbe essere nullo poiché non si è svolto a San Diego, dove El Chapo era ricercato dalle autorità ma a New York.
Secondo Soto, i documenti di estradizione sottolineano chiaramente che “quando l’imputato non viene messo a disposizione delle autorità che lo ricercano entro 60 giorni, deve essere rilasciato immediatamente”.
Guzman sta scontando più di 30 anni di carcere nel penitenziario Supermax, una struttura nei pressi di Florence, nel Colorado, nota come “l’Alcatraz delle Montagne Rocciose”, con gli standard di sicurezza più elevati che si possono trovare negli Usa.
Fonte: Daily Mail