Ellie Holman Ellie Holman

Emirati Arabi, turista inglese in cella per 3 giorni per aver bevuto vino in aereo

Ellie Holman
Ellie Holman e la figlia di 4 anni

DUBAI – Ellie Holman ha bevuto un bicchiere di vino [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]  mentre era a bordo di un volo della Emirates diretto da Londra a Dubai, negli Emirati Arabi. Una volta arrivata a destinazione però, questa dentista di 44 anni originaria della Svezia e residente da anni nel Kent inglese è stata arrestata e sbattuta in cella per tre giorni insieme alla figlia di quattro anni. 

La donna ha rischiato di restare incarcerata per un anno. Liberata su cauzione dopo tre giorni grazie all’arrivo del marito, alla donna è stata confiscato il passaporto e le è stato detto che non avrebbe potuto lasciare la città in attesa del processo. Oggi, sabato 11 agosto, però, le è stato comunicato che può tornare a casa e non ci sarà alcun processo.

L’arresto risale al 13 luglio ed è stato denunciato dall’associazione non governativa Detained che si occupa di aiutare le persone incarcerate nel paese arabo.

Ellie, che vive a Sevenoaks insieme a Gary, il suo compagno inglese, e ai loro tre figli, ha bevuto un solo bicchiere di vino mentre si trovava sul volo di otto ore per gli Emirati. Doveva stare a Dubai per cinque giorni: avrebbe dovuto visitare degli amici come già aveva fatto altre volte. All’arrivo però, la donna è stata interrogata da un ufficiale dell’immigrazione  che le ha contestato di non avere il visto.

La Holman ha chiesto se poteva pagarlo lì. L’uomo però, a questo punto le ha chiesto se avesse bevuto. La Holman ha risposto di sì ed è stata immediatamente arrestata e sottoposta al test del sangue per rilevare il consumo di alcol.

La Holman inoltre, in quel momento stava filmando per provare il  “comportamento scortese” dell’addetto della dogana  senza sapere che è un’operazione illegale. Una volta in carcere le è stato impedito di chiamare a casa. La detenzione per lei e la figlia è avvenuta in una  cella “puzzolente” con i materassi “luridi”. “La mia bambina ha dovuto fare i bisogni sul pavimento della cella. Non l’ho mai sentita piangere così disperatamente come in quel posto” ha raccontato la donna.

All’inizio le due non hanno ricevuto né cibo né acqua, poi hanno avuto un pasto che “puzzava come spazzatura. Nè io né Bibi (la figlia, ndr) siamo riusciti a mangiarlo. Non ho dormito per tutti i tre giorni“.

La donna era detenuta a Dubai. I suoi amici hanno provato a contattarla ed anche loro non sono riusciti a vederla. E’ stata rilasciata su cauzione solo dopo l’arrivo del marito. Ora ha saputo che non verrà processata: in tutto però, tra spese legali e il lavoro perso, Ellie Holmanha speso circa 33 mila euro, ossia tutti i suoi risparmi.

Negli Emirati il consumo di alcol è vietato. Solo i non musulmani possono farlo e solo se maggiori di 21 anni e con un salario superiore ai 3mila dollari al mese. Il tutto avviene poi dopo una licenza che viene rilasciata dalle autorità.

L’alcol può esssere consumato solo in pubblico e solo in alcuni luoghi che sono i ristoranti, hotel e i night. “Gli Emirati Arabi Uniti nutrono deliberatamente l’impressione che bere alcol sia perfettamente legale per i turisti: non è strano che questi ultimi pensino che il Paese tolleri le abitudini occidentali, ma non è così. È illegale avere alcol nel sangue, anche se viene consumato su un aereo della compagnia di Dubai”. A spiegarlo è Radha Stirling, la direttrice di Detained.

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