DUBAI – L‘emiro di Dubai, lo sceicco miliardario Mohammed bin Rashid al-Maktoum, avrebbe ordinato i rapimenti di due delle sue figlie e condotto una campagna di intimidazione contro la sua sesta moglie, la principessa Haya di Giordania.
Un giudice britannico Andrew McFarlane, presidente del tribunale della famiglia dell’Alta corte di Inghilterra e Galles, ha pubblicato le conclusioni del caso cominciato un anno fa con la fuga della principessa giordana a Londra. Ma adesso la sentenza rischia di creare un grattacapo diplomatico per Londra, che ha stretti legami con gli Emirati Arabi Uniti.
Al Maktoum è stato riconosciuto colpevole di aver orchestrato una campagna di “intimidazione” nei confronti di una delle sue mogli, la principessa giordana Haya bint al-Hussein, che non è la madre delle ragazze rapite, ma anche di aver avuto condotte contrarie “al diritto penale di Inghilterra e Galles, al diritto internazionale, al diritto marittimo internazionale e alle norme del diritto umano internazionalmente accettato”.
La sentenza, dal valore civile, è contenuta in un faldone di 34 pagine e mette la parola fine a un caso uscito clamorosamente alla ribalta nell’aprile scorso, ma che ha radici lontane.
Nell’agosto del 2000 la principessa Shamsa, allora diciannovenne, venne prelevata da Cambridge, dove si trovava in viaggio, e riportata di forza a Dubai. Più recente il caso di sua sorella, la principessa Latifa, fermata al largo delle coste dell’India e riportata in patria nel 2018 all’età di 32 anni.
La battaglia legale tra l’emiro di Dubai e la principessa Haya è però cominciato lo scorso anno, quando lei fuggì a Londra insieme alle figlie, Zayed, 8 anni, e Al Jalila, 12. La donna si è rivolta al tribunale di Londra per opporsi alla richiesta di rimpatrio delle due bambine, avanzata dal sovrano di Dubai.
Secondo Haya, lo sceicco avrebbe cercato di fare sposare una delle due giovanissime fanciulle con il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, e ha pertanto chiesto alla corte di esprimersi anche sul caso delle altre due figlie rimpatriate con forza in passato.
Il giudice ha riconosciuto le responsabilità del sovrano riguardo ai due suddetti casi, ma non ha invece confermato le accuse circa il piano per un matrimonio combinato con l’uomo forte di Riad.
Studi a Oxford, educazione occidentale, una passione per i cavalli e lo sport in generale, la principessa è la figlia del defunto re Hussein di Giordania, sorellastra dell’attuale monarca hashemita. A difenderla un’altra principessa, ma questa volta del foro: Fiona Shackleton, conosciuta anche come “magnolia di ferro”. Shackleton ha difeso Paul McCartney contro la ex moglie Heather Mills e anche il principe Carlo nel suo divorzio con Lady D. (Fonte: Agi)