Un sorriso fatto da due punti e una parentesi: l’emoticon compie 30 anni

Pubblicato il 21 Settembre 2011 - 17:31 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Due punti, un trattino e una parentesi. Et voilà, ecco l’emoticon, invenzione semplice ed efficace per trasmettere uno stato d’animo senza bisogno di parole. Invenzione che compie 30 anni e arriva dai primi anni ’80, ben prima quindi che si diffondessero internet, le e-mail e i social network. Oggi le emoticon sorridono, piangono, si muovono, sbuffano: sono aggiornate ai tempi di Facebook e Skype. Ma già 30 anni fa qualcuno aveva sentito l’esigenza di mettere in un testo scritto un simbolo che suggerisse uno stato d’animo.

E da quel giorno sono passati 30 anni, da quando Scott Fahlman, ricercatore informatico alla Carnegie Mellon University, si inventò quel sorriso fatto così :-). Ma già nel 1963 qualcuno aveva intuito il potere del sorriso su carta. Allora fu l’artista Harvey Ball a disegnare uno “smile”, ossia la faccia gialla sorridente, con l’obiettivo di risollevare il morale di una compagnia di assicurazione in procinto di fallire. Un successone che dura da allora. E in continua evoluzione, basta vedere con quale frequenza i social network aggiornano il loro “parco emoticon” per renderle più vicine agli stati d’animo del mondo che cambia.