Sono ormai 250 le vittime del colera a Haiti, il piccolo stato caraibico devastato dal sisma lo scorso 12 gennaio. L’emergenza è arrivata anche nella capitale Port-au-Prince.
I ricoverati sono più di tremila. I sanitari temono una nuova crisi nelle tendopoli dove gli sfollati del terremoto sono centinaia di migliaia.
L’unica nota positiva è che il numero di nuovi casi di infezioni e di decessi è cominciato a diminuire, facendo sperare che l’epidemia sia stata contenuta. I dati del dipartimento della Sanità di Haiti parlano di 33 decessi nelle ultime 24 ore, un dato considerato dalle autorità incoraggiante.
Il ministero degli Esteri haitiano ha fatto sapere che la diffusione della malattia è circoscritta alla regione settentrionale del fiume Artibonite e a parte dell’area centrale.
Lo scorso 22 ottobre il ministero della Sanità ha lanciato un appello alla missione Onu nel Paese perché si assuma l’incarico di distribuire i medicinali forniti dalle istituzioni internazionali. Il governo canadese ha offerto un ospedale militare, Washington ha deciso di montare ospedali da campo.
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