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Facebook e WhatsApp dovranno divulgare messaggi di sospetti terroristi e criminali

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Foto archivio ANSA

ROMA – I giganti del web saranno obbligati a divulgare messaggi di sospetti terroristi, pedofili e altri criminali: è quanto stabilito in un nuovo trattato tra Regno Unito e Stati Uniti. Il ministro dell’Interno britannico, Priti Patel ha firmato un accordo che consentirà alla polizia di richiedere i dati a social media come Facebook e WhatsApp.

Il primo accordo bilaterale al mondo di accesso ai dati accelererà le indagini su “crimini efferati” consentendo alle forze dell’ordine di rivolgersi direttamente alle aziende tecnologiche. In base alle vigenti regole, devono muoversi attraverso i governi, un processo che può richiedere fino a due anni.

L’accordo è  frutto di quattro anni di intenso lavoro da parte del Regno Unito e da Downing Street è considerato uno strumento essenziale nella lotta contro il terrorismo e gli abusi se*suali. Patel ha dichiarato che terroristi e pedofili continuano a sfruttare Internet per diffondere i loro messaggi di odio, pianificare attacchi contro i cittadini e prendere di mira i più vulnerabili.

Il ministro della Giustizia USA William Barr ha affermato:”Questo accordo rende i cittadini di entrambi i paesi più sicuri, allo stesso tempo è una solida protezione per la privacy e le libertà civili”. In base al nuovo trattato, la polizia e le altre forze dell’ordine invieranno le richieste di informazioni a un magistrato o altra autorità indipendente.

L’accordo non si applica ai messaggi crittografati poiché nemmeno i giganti del web hanno accesso a questo tipo di informazioni. Nel caso di WhatsApp, che utilizza la crittografia end-to-end, il governo sarà in grado di ottenere i “metadati” più facilmente, ad esempio i dettagli su chi ha inviato messaggi e quando.

Patel e gli omologhi americani e astraliani, in una lettera a Mark Zuckerberg hanno chiesto di bloccare gli investimenti in privacy e sicurezza limitando l’utilizzo della crittografia end-to-end. Hanno avvertito che l’iniziativa “aumenterebbe in modo significativo il rischio di sfruttamento sessuale dei bambini o altri gravi reati”. (Fonte: Daily Mail )

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