Falkland, il presidente dell'Argentina chiede: "Sia fatta giustizia"

BUENOS AIRES – La presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner nel discorso ufficiale tenuto oggi a reti unificate nella Terra del Fuoco, a Ushuaia, estrema punta argentina e territorio piu' prossimo alle Falkland-Malvinas, in ricordo dei 649 combattenti morti, a 30 anni dalla guerra con la Gran Bretagna, chiede che sia fatta ''giustizia'' e che sia dato un nome ai combattenti morti nelle isole che ancora non hanno un nome.

Per questo la presidente ha annunciato che consegnera' un documento alla Croce Rossa internazionale perche' interceda presso il Regno Unito affinche' i caduti possano essere tutti identificati. ''Ogni madre e ogni vedova – ha detto – ha diritto di avere una lapide sulla quale piangere''.

La presidente ha poi ribadito che – come dimostra il rapporto Rattenbach – quella del 2 aprile 1982 non fu una decisione del popolo argentino. Ed ha ricordato che cio' che si chiede alla Gran Bretagna e' ''di riprendere il dialogo sulla sovranita''', nel rispetto di quanto previsto dalla risoluzione delle Nazioni Unite, perche' si compia cosi' ''la giustizia del diritto internazionale''.

Fernandez de Kirchner ha respinto ogni guerra ''portatrice di odio e di arretratezza'' ed ha chiesto di nuovo che si faccia ''giustizia'', ''perche' nel ventunesimo secolo'' non puo' esistere ''un'enclave coloniale come quella che abbiamo qui a pochi chilometri''. ''Giustizia'', ha ripetuto, perche' ''le nostre risorse ambientali e petrolifere non siano sfruttate'' come invece sta avvenendo.

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