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Farmaco eutanasia in vendita su Facebook: “Per una morte serena e indolore”

di Lorenzo Briotti |11 Gennaio 2017 1:16

Farmaco eutanasia in vendita su Facebook: “Per una morte serena e indolore”eutanasia

ROMA – Il farmaco per l’eutanasia in vendita su Facebook. L’annuncio è stato postato sul social network in queste ore, fa sapere lo “Sportello dei diritti”. Si tratta del Nembutal, un potente barbiturico cercato dalle persone che desiderano praticare l’eutanasia anche in quei paesi in cui è proibita dalla legge.

Si tratta di un’eutanasia fai da te, dunque. Il medicinale in questione è un acido che se viene usato in quantità minime agisce sul sistema nervoso centrale e determina sedazione e anestesia. Sempre se usato in basse dosi, questo farmaco può essere usato come ansiolitico.

Quando invece se ne abusa diventa altamente nocivo e porta alla morte. Spiega lo “Sportello dei diritti” che “per una morte serena e indolore”  è lo slogan con il quale viene promossa la vendita del prodotto su Facebook.

In molti, fa sapere ancora l’associazione, sapendo della pubblicazione di questo post hanno reagito in maniera sdegnata spiegando che il Nembutal, conosciuto anche come pentobarbital, viene a volte usato come sonnifero. Attualmente non può più essere acquistato e i medicamenti che ne contengono anche solo piccole dosi sono disponibili solo con la ricetta medica.

Per questo ragione è diventato merce rara da trovare, diventando allo stesso tempo “oggetto di truffe online da parte di falsi venditori del farmaco” si legge nella denuncia.

“In Svizzera viene utilizzato dalle organizzazioni che si occupano di suicidio assistito come Dignitas ed Exit. Anche i veterinari si servono di questo potente barbiturico per sopprimere animali malati o pericolosi. Negli Stati Uniti viene ancora utilizzato nelle esecuzioni capitali”, avverte Giovanni D’Agata, il presidente dello “Lo Sportello dei Diritti”.

La vendita di questo prodotto è ovviamente illegale. I venditori però, spesso agiscono dall’estero e quindi sono difficilmente perseguibili. Gli acquirenti possono essere invece punito. In Australia ad esempio, chi importa illegalmente il Nembutal viene punito con 25 anni di carcere e una sanzione di 550mila dollari. D’Agata conclude però che sono in molti a rischiare “pur di poter scegliere l’eutanasia”.

 

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