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Femministe chiedono “bottone” anti abusi su Twitter: minacce e un arresto

di admin |30 Luglio 2013 13:37

Femministe chiedono “bottone” anti abusi su Twitter: minacce e un arresto

LONDRA – Un tasto su Twitter per segnalare gli abusi verbali e un arresto per minacce via social network. La femminista Caroline Criado Perez, blogger e guru dei microblog degli Stati Uniti, ha raccolto con una petizione 60mila firme perché sia inserito un”bottone” rapido per denunciare abusi, scrive Michele Farina sul Corriere della Sera. Questa non è la prima battaglia vinta dalla Perez, 29 anni: appena pochi giorni prima la banca centrale di Londra ha accettato l’effige di una donna sulla banconota da 10 sterline. La faccia di Jane Austen ora sostituirà quella di Charles Darwin.

La Perez non è l’unica femminista che online combatte le sue battaglie, ma è la più esposta, scrive Farina sul Corriere della Sera:

“Tra tutte Caroline Criado-Perez, che studia per un Master sulle disuguaglianze di genere alla London School of Economics e ha cofondato thewomensroom.org.uk , è la più esposta. Non ha fatto in tempo a godersi il successo sulla maschilista Banca d’Inghilterra che è stata vittima di un attacco organizzato su Twitter. Cinquanta tweet violenti all’ora, per 12 ore: minacce di stupro, volgarità. Quando ha annunciato che si rivolgeva alla polizia, nuovi insulti: «Così si sprecano i soldi pubblici», «Chi credi di essere, Madre Teresa?», «Tanto ti stupriamo lo stesso»”.

Minacce che ad un ragazzo di 21 anni di Manchester sono costate l’arresto e il rilascio il 29 luglio, con l’accusa di reato di violenza su Internet. Caroline però continua la sua battaglia per eliminare i troll da Twitter, accusato dall’attivista di “non capire come funziona la rete”. Dopo aver raccolto 60mila firme sul Change.org per ottenere il bottone contro gli abusi su Twitter e aver ricevuto una risposta non proprio esaustiva, la vicenda va avanti:

“La ministra dell’Interno ombra, la laburista Yvette Cooper, domenica ha tuonato: la risposta di Twitter è inadeguata e non protegge le donne vittime di messaggi violenti. La valanga ha costretto il sito di San Francisco a tornare sui propri passi, promettendo un bottone di «denuncia abusi» per tutte le piattaforme, un po’ come quello già in funzione sugli ultimi iPhone. A questo punto non è chiaro se avrà seguito la proposta di boicottare Twitter per 24 ore, avanzata dall’editorialista Suzanne Moore (data prevista 4 agosto, giornata dell’amicizia)”.

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