Gli americani evadono in Svizzera? Inchiesta Usa contro Credit Suisse

ZURIGO, 15 LUG – Gli Stati Uniti hanno aperto un’inchiesta contro la banca svizzera Credit Suisse nel quadro della lotta della lotta del governo americano all’evasione fiscale e all’occultamento di fondi all’estero. Lo rende noto oggi lo stesso istituto di credito di Zurigo, che afferma di esserne stato informato ieri dal Dipartimento della giustizia Usa e che si tratta di un’inchiesta nei confronti dell’insieme del sistema bancario.

Dopo Ubs, un’altra grande istituzione finanziaria svizzera finisce così nel mirino delle autorità statunitensi. ”Credit Suisse intende continuare a cooperare con le autorità americane per risolvere la questione”, si legge in una nota del gruppo, che ”ha già iniziato a rispondere alle richieste di informazioni, comprese le citazioni in giudizio”. Il governo svizzero è da tempo in trattative con le autorità Usa per risolvere il problema di asset non tassati detenuti da cittadini statunitensi in conti bancari svizzeri.

Nell’indagine, quattro banchieri che hanno lavorato a Credit Suisse sono accusati di aver convinto i clienti negli Stati Uniti ad evadere le tasse attraverso conti bancari segreti. Nell’ottobre del 2008, la banca, riporta Bloomberg, aveva ”migliaia” di conti, per un valore di circa 3 miliardi di dollari non dichiarati al Fisco Usa. La stessa Ubs, la principale banca svizzera per asset detenuti, è stata accusata nel febbraio 2009 di aver aiutato i cittadini statunitensi ad evadere le tasse: l’istituto ha evitato il processo pagando 780 milioni di dollari, ammettendo di aver promosso l’evasione fiscale e dando al Fisco i dettagli di oltre 4.500 conti.

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