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Foxconn, la fabbrica dei suicidi ammette: “Da noi lavorano minorenni”

di admin |11 Ottobre 2013 14:31

(Foto LaPresse)

SHANGHAI – “Da noi lavorano ragazzini minorenni“. Questa l’ammissione della Foxconn, l’azienda taiwanese che produce parti per diverse società hi-tech come Apple, Sony e altre. L’azienda, conosciuta anche come la fabbrica dei suicidi per i tanti gesti estremi dei suoi operai, ha scritto in un comunicato che sono state adottate misure per correggere eventuali irregolarità. Il gigante di prodotti elettronici appartiene a un gruppo taiwanese, Hon Hai Precision, e dà lavoro a circa 800.000 persone in tutto il mondo.

Foxconn è finita nell’occhio del ciclone già in passato per una serie di problemi riguardanti le condizioni lavorative dei suoi operai, soprattutto dopo il suicidio di 13 operai, nel 2010, nelle sue fabbriche cinesi. All’epoca Foxconn cercò di migliorare le condizioni di lavoro, aumentò i salari dei suoi operai e ridusse le ore di lavoro. A maggio del 2011 due operai morirono per una esplosione in una sua fabbrica a Chengdu, nella provincia meridionale del Sichuan.

Le nuove accuse riguardano la fabbrica cinese di Xi’An, nella quale si producono le PlayStation 4. Secondo alcune denunce, studenti della Xi’an Technological University sono stati obbligati a lavorare nella fabbrica come fossero operai e non stagisti, venendo pagati poco più di 200 euro al mese.

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