ROMA – Anche i minori lavoravano nella fabbrica della Foxconn. L’ammissione arriva dalla compagnia cinese produttrice di iPhone e iPad per Apple, riporta lo Shanghai Daily. Nello stabilimento di Yantai, nella Cina orientale, lavoravano anche ragazzi di appena 14 anni. I minori sarebbero stati degli “stagisti”, ma la Foxconn li ha subito cacciati e rispediti tra i banchi di scuola. La Apple, riporta il Wall Street Journal, ha smentito che i minori avrebbero lavorato per assemblare i suoi prodotti.
L’età minima per lavorare in Cina è di 16 anni ed i ragazzi trovati nello stabilimento della Foxconn rappresentano una irregolarità a cui la fabbrica avrebbe subito posto rimedio. La Foxconn ha dichiarato in un comunicato: “Siamo consapevoli che la piena responsabilità per queste violazioni è della nostra azienda e abbiamo chiesto scusa a ogni studente per quanto accaduto”. La China Labor watch, organizzazione per la tutela dei lavoratori, ha precisato che “la Foxconn è colpevole di non accertarsi dell’età dei loro lavoratori”, ma la colpa è della scuola che ha lasciato che i ragazzi andassero a lavorare nello stabilimento.
La fabbrica cinese, che è di proprietà della Hon Hai Precision Industry, assembla prodotti elettronici non solo per Apple, ma anche per Microsoft, Nokia, Sony, Hewlett-Packard ed altri. I minori sarebbero stati mandati nello stabilimento di Yantai per degli “stage” in cui accompagnati dai propri insegnanti lavorano per un periodo che va dai tre ai sei mesi. Gli stage però sarebbero obbligatori, tanto che gli studenti che si rifiutano di svolgerli rischierebbero la bocciatura.
Dopo la scoperta dei minori Apple ha subito rilasciato una smentita: “I minori, tra i 14 e i 16 anni, scoperti a lavorare nella megafabbrica cinese della Foxconn a Yantay nel nord-est del Paese, non sono stati impiegati per assemblare i prodotti di Apple”. La Hon Hai Precision Industry, casa madre della Foxconn, ha poi aggiunto: “Nella nostra fabbrica di Yantai non vengono svolti lavori per conto di Apple”.