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Francia: giornalisti intercettati, mezza ammissione del governo

di Elisa D'Alto |10 Novembre 2010 11:37

Il primo ministro francese, Francois Fillon, ha fatto indirizzare un richiamo all’ordine al ministero degli Interni in merito alle intercettazioni di giornalisti e ciò rappresenta una mezza ammissione dell’azione di spionaggio della stampa: lo afferma oggi la radio pubblica francese France Info.

Redatta ad ottobre, la nota del capo di gabinetto di Fillon, Jean-Paul Faugere, è stata inviata agli Interni per ricordare che la legge vieta ai servizi di informazione di procurarsi direttamente le fatture dettagliate dagli operatori di telefonia. Per France Info, con tale nota il governo riconosce implicitamente che l’azione illegale è stata compiuta.

Un portavoce di France Telecom, contattato dalla stessa emittente, ha confermato che ”da due anni erano in aumento costante” le richieste sulla base dell’articolo 20, quello sulle intercettazioni di sicurezza. Il quale, ricorda però Matignon, ”non può essere invocato per raccogliere dati personali”.

Oggi, il settimanale Le Canard Enchainé, che ha tirato fuori per primo la vicenda intercettazioni nell’ambito dello scandalo Bettencourt, scrive che l’Eliseo ha organizzato l’aggiramento di quell’articolo di garanzia, consentendo così ai servizi di informazione di accedere alle famose fatture dettagliate delle persone sorvegliate (i giornalisti) con i numeri di telefono delle persone chiamate.

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