Affaire Karachi, il ruolo fondamentale della principessa Savoia

PARIGI, 22 SET – Non si placano i colpi di scena nell’affaire Karachi, la vicenda legata a un presunto giro di tangenti tra la Francia e il Pakistan, che ha portato al fermo di due ex-fedelissimi del presidente Nicolas Sarkozy, Thierry Gaubert e Nicolas Bazire.

Secondo la stampa francese, ad accelerare le indagini è stata la testimonianza delle rispettive ex mogli di Gaubert, amico di lunga data di Sarkozy iscritto nel registro degli indagati, e di un altro protagonista dell’affaire, Ziad Takieddine, faccendiere franco-libanese coinvolto nella vicenda. La moglie di Gaubert, che ieri ha testimoniato davanti agli inquirenti, è la principessa Elena di Yugoslavia, nipote dell’ultimo Re d’Italia Umberto II.

Figlia del principe Alessandro di Jugoslavia e della principessa Maria Pia di Savoia, Elena si è sposata nel 1988 con Gaubert, nel corso di una cerimonia civile celebrata al municipio di Neuilly, sobborgo superchic alle porte di Parigi, da Nicolas Sarkozy, che all’epoca era sindaco.

La principessa ha raccontato agli inquirenti che suo marito, da cui è separata, ha accompagnato il faccendiere Ziad Takieddine in Svizzera per andare a prendere valigie ”piene di soldi”, nel periodo 1994-95, rivelano Mediapart e il Nouvel Obs.

”Valigie” poi recuperate in Francia da Nicolas Bazire, ex direttore della campagna presidenziale dell’allora premier Edouard Balladur, iscritto oggi nel registro degli indagati. Il sospetto è che quel denaro provenisse proprio dal Pakistan, grazie a un complesso meccanismo di fondi neri che avrebbe contribuito a finanziare la campagna elettorale di Balladur, di cui Sarkozy era minisitro e portavoce.

L’altra ‘moglie’ coinvolta è Nicola Johnson, britannica, ex-moglie di Takieddine, che durante l’estate ha fatto sequestrare i beni del marito nel quadro di un divorzio conflittuale. Come Elena di Jugoslavia, anche la Johnson ha testimoniato davanti agli inquirenti transalpini, contribuendo ad accelerare le indagini.

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