Francia, no dei vescovi al bimbo nato per curare il fratellino

CITTA’ DEL VATICANO – ”Una falsa pista”: così i vescovi francesi sulla vicenda del bambino nato il 26 gennaio scorso a Clamart in Francia che permetterà ai medici di curare un suo fratellino. E’ la prima nascita di questo genere in Francia.

Il piccolo è nato con fecondazione in vitro dopo una duplice diagnosi genetica pre-impiantatoria che ha permesso la scelta degli embrioni. Questa duplice procedura di diagnosi – riferisce il Sir, citato dalla Radio Vaticana – ha permesso di assicurare da una parte che il bambino fosse indenne dalla grave malattia genetica (la beta talassemia) di cui soffrono i primi due figli della famiglia, ma anche che potesse essere donatore compatibile con uno dei suoi fratellini. Questa compatibilità tissutale (Hla) permette di affrontare un trapianto successivo del sangue del cordone ombelicale che è stata prelevato dopo la sua nascita, per curare appunto il fratello maggiore.

Sulla vicenda è intervenuto il cardinale di Parigi André Vingt-Trois, presidente della Conferenza episcopale francese, che si è detto ”totalmente contrario” al concepimento di bambini a fini terapeutici in quanto si tratterebbe di ”strumentalizzazione” di un essere umano a favore di un altro. ”Saluto naturalmente – ha spiegato – il prodigio che costituisce questa nascita” ma ciò non significa che si ”può utilizzare qualcuno al servizio esclusivo di qualcun altro” e che ”questo bambino sia uno strumento per cercare di guarire un altro bambino”: ”diventeremo degli strumenti? Sono totalmente contrario”.

I vescovi francesi hanno anche pubblicato un comunicato dal titolo ”Una falsa pista”. ”Voler guarire il proprio fratello in umanità – scrivono – fa onore all’uomo”, ”ma legalizzare l’utilizzo dell’essere umano più vulnerabile per guarirne una altro, non è degno dell’uomo. Concepire un bambino per utilizzarlo – anche se per curare un altro essere umano – non è rispettoso della sua dignità. Che dirà il bambino quando scoprirà di essere stato usato come rimedio di cura?”.

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