Fuga radioattiva in Egitto? Battaglia di conferme e smentite

IL CAIRO – Battaglia di conferme e smentite sulla notizia, ripresa da un paio di siti internet di quotidiani egiziani, di una fuga radioattiva da una vecchia centrale nucleare nel delta del Nilo, a circa sessanta chilometri a nord est del Cairo. Sullo sfondo il dibattito sempre più infuocato nel paese sulla scelta di riavviare il nucleare per la produzione di elettricità il 21 giugno, con chi si schiera pro e chi invece vuole puntare all'energia solare.

I siti dei quotidiani 'al Dostur' e 'Rosa el youssef' hanno riportato di una esplosione nella sala del pompaggio per il raffreddamento e della fuoriuscita di circa dieci metri cubi di acqua radioattiva dalla centrale di Anshas 1. L'esplosione, scrivono i siti citando una fonte dell'organismo per l'energia nucleare egiziana, è avvenuta il 25 maggio scorso, quando il reattore è stato messo in funzione senza l'autorizzazione preventiva del centro di sicurezza nucleare, provocando un incidente di gravità 3 secondo la graduatoria dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea).

Oggi Mohamed el Qolali, capo dell'autorità per l'energia atomica egiziana, riferisce l'agenzia Mena, ha affermato che i livelli di radiazione alla centrale di Anshas 1, nella sala di pompaggio, in quella del reattore e nel suo perimetro, sono entro limiti normali. Riferendosi a ''notizie giornalistiche'' su una fuga di acqua 'pesante', il presidente dell'authority atomica egiziana ha affermato che l'ente esegue lavori di manutenzione annuali, che quest'anno sono stati fatti il 25 maggio quando gli esperti ''hanno confermato che i livelli di radioattività sono nei limiti normali''.

Il reattore di Anshad 1 era stato controllato dagli esperti dell'Aiea per l'ultima volta il 26 maggio 2001. Il reattore risale al 1961 e al momento non è attivo in attesa di un accordo per ammodernarlo, mentre il reattore di Anshas 2, che dovrebbe produrre energia elettrica dal 21 giugno, è attivo dal 1998 ed è usato per la ricerca su isotopi per uso medico. La notizia della fuga radioattiva è stata confermata all'Ansa da Samer Mekhemar, ex presidente del dipartimento dei reattori nucleari, allontanato dal suo incarico in gennaio, il quale ha spiegato che Anshas 1 è fermo dall'aprile 2010 in seguito ad un'esplosione.

Mekhmer ha sottolineato che si ignora il tasso di radiazione nella zona a seguito dell'incidente.

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