Fukushima, acqua radioattiva nell’Oceano? Non si sa dove metterla

Fukushima, acqua radioattiva nell'Oceano Pacifico? Non c'è più spazio
Fukushima, acqua radioattiva nell’Oceano? Non c’è più spazio (foto d’archivio Ansa)

FUKUSHIMA – Il Giappone rilascerà nell’oceano parte dell’acqua radioattiva della centrale di Fukushima? Lo sostiene il Telegraph, che dice di essere venuto in possesso di alcuni documenti: “L’acqua che il Giappone sta pianificando di rilasciare dalla centrale di Fukushima nell’Oceano Pacifico contiene materiale radioattivo ben al di sopra dei livelli consentiti dalla legge”, scrive il quotidiano britannico.

La causa di questa ipotesi deriva dal fatto che il Giappone starebbe esaurendo lo spazio per immagazzinare l’acqua contaminata, acqua che è venuta a contatto con il combustibile fuoriuscito da tre reattori nucleari dopo il terremoto e lo tsunami del marzo 2011. Ma l’ipotesi di rilascio di questa acqua non piace a residenti e ambientalisti, e neanche ai “vicini” Corea del Sud e Taiwan. 

Qualche settimana fa l’operatore della centrale di Fukushima, la Tokyo Electric Power (Tepco), ha reso noto che l’acqua radioattiva racchiusa nelle vasche di contenimento all’interno dell’impianto, necessita di ulteriori trattamenti di purificazione, prima di poter essere rilasciata nell’oceano.

Il processo di decontaminazione, ha spiegato la Tepco, è in grado di rimuovere gran parte delle impurità radioattive eccetto il trizio – che secondo gli esperti è da considerarsi sicuro solo in piccole dosi. Ulteriori studi, secondo l’operatore, hanno rivelato che oltre l’80% delle 920mila tonnellate di acqua accatastata nei grossi recipienti racchiude un ammontare di sostanze radioattive che eccedono i limiti consentiti dalla legge per la salvaguardia dell’ambiente. Allo stesso tempo le associazioni di pescatori e i residenti attorno alla centrale sono fermamente contrarie al rilascio dell’acqua nell’oceano.

Gestione cookie