Fukushima, robot a ghiaccio secco per aspirare radiazioni

ROMA – Fukushima, un robot a ghiaccio secco della Toshiba per aspirare radiazioni . Il ghiaccio secco per intrappolare e poi permettere l’aspirazione delle particelle radioattive: è l’espediente alla base del nuovo robot presentato dai ricercatori di Toshiba per aiutare le operazioni di decontaminazione e bonifica presso la centrale nucleare di Fukushima.

Il dispositivo, in particolare, si muove grazie a due grandi cingoli con telecomandato a distanza, mentre quattro telecamere aiutano la visione nella guida

Il ghiaccio secco, secondo la spiegazione illustrata dal colosso nipponico, è spruzzato su pavimenti e pareti delle aree contaminate permettendo dopo l’evaporazione l’aspirazione rapida delle particelle dannose intrappolate nei gas prodotti.

Il robot è in grado di pulire un’area di 2 metri quadrati in un’ora circa, ma allo stato vanta la capacità di contenere ghiaccio secco sufficiente per l’operatività di mezz’ora.

Toshiba inizierà a testare la nuova macchina a fine mese con l’obiettivo di impiegarla a regime nell’impianto disastrato di Fukushima, duramente colpito dal sisma/tsunami dell’11 marzo 2011 all’origine della più grave crisi atomica dopo Cernobyl.

A novembre Toshiba presentò un altro robot telecomandato ma con un’altra concezione di movimento: quattro gambe pensate per scavalcare ostacoli e detriti pericolosi, e consentire di raggiungere le aree più remote e poco sicure per l’intervento umano diretto. Alla presentazione alla stampa, tuttavia, il robot diede una prova poco brillante.

Una volta riprogrammata e messa a punto, la macchina fu a dicembre inviata a Fukushima dove riuscì a fotografare una parte importante di un reattore con alti livelli di radioattività, prima di cadere durante la seconda missione nel tentativo di salire una rampa di scale.

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