Gay iracheno rischia la vita se rimpatriato, mobilitazione

ROMA – L'Associazione Radicale Certi Diritti aderisce alla campagna promossa dal Gruppo EveryOne per salvare la vita ad Azad Hassan Rasol, giovane gay iracheno le autorita' norvegesi hanno respinto la richiesta di asilo e si trova ora in grave pericolo tanto da aver inviato un appello urgente all' Ambasciatore norvegese in Italia.

''Azad si legge in un comunicato dell'associazione – si e' visto respingere la richiesta di asilo dall'Alta Corte di Oslo ed e' in attesa di deportazione in patria. Vive in Norvegia con il proprio compagno dopo aver abbandonato l'Iraq, paese che le principali organizzazioni per i diritti umani considerano uno dei luoghi in cui gay e lesbiche subiscono le piu' terribili forme di persecuzione, che in molti casi giungono fino alla loro esecuzione sommaria''.

''E' evidente – prosegue il comunicato – che la sentenza della Corte e' stata emessa in violazione della Convenzione di Ginevra e di tutte le carte internazionali sulla tutela dei Diritti Umani''.

L'appello di Certi Diritti e' rivolto, in particolare, al Re di Norvegia Harald V, al Governo norvegese, al Comitato del Premio Nobel per la pace di Oslo, gli Alti Commissari Onu per i Rifugiati e i Diritti Umani e il Commissario Ue per i Diritti Umani. Nella lettera inviata viene ricordato che ''Se l' atteggiamento ostile al ragazzo e lesivo del suo diritto alla liberta' e alla vita dovesse essere mantenuto dalle autorita' norvegesi, chiediamo che si mettano in atto procedure umanitarie affinche' venga accolto in un altro paese dell'Unione europea, in deroga umanitaria agli accordi di Dublino''.

Alla campagna hanno gia' aderito Amnesty International France, Iraqi LGBT, la Fondazione Massimo Consoli, il Sindacato Europeo dei Lavoratori, GaiaItalia.com, Cinemagay.it, Alba Montori, Gaynews.it, Gayroma, la Rete Evengelica Fede e Omosessualita', l'Associazione Sharazade.

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