ROMA – “I gay saranno dannati per sempre”: è il messaggio di Pasqua di Fabian Bruskewitz, vescovo della diocesi di Lincoln, in Nebraska.
Il prelato cattolico, che in passato ha già fatto discutere per i suoi appelli alla politica contro ogni forma di contraccezione e di aborto, culminati nella sua dichiarazione, nel 2004 di non poter dare l’eucaristia a John Kerry, allora candidato democratico alla presidenza, per la sua posizione aperta alla possibilità di aborto.
Ebbene, ora Bruskewitz è tornato a far parlare di sé su un altro tema delicato nel rapporto tra Chiesa e società civile: quello dell’omosessualità.
Il vescovo ha chiesto alla Chiesa una denuncia più forte dell’omosessualità, “gravissimo peccato mortale”, ha tuonato.
“I comportamenti omosessuali sono essenzialmente sbagliati. Chi li fa con coscienza e intenzione, compie un peccato mortale. E i preti non devono evitare, di dire apertamente che le attività omosessuali sono immorali”.
“La forte pubblicità nella nostra cultura verso i comportamenti omosessuali impone che i preti rappresentino correttamente la lezione della Chiesa. L’omosessualità è un gravissimo peccato, e chi la compie mette in gravissimo pericolo la sua salvezza eterna”.
Il vescovo ha paragonato gli atti omosessuali ai delitti come omicidi e incendi: “Ci sono persone portate ad appiccare roghi e a uccidere altre persone, o a rubare. Devono combattere contro se stessi per fermare le loro inclinazioni. Lo stesso devono fare gli omosessuali”.