LONDRA, GRAN BRETAGNA – Nell’anno del ‘royal baby’ e delle celebrazioni per i 60 anni dell’incoronazione di Elisabetta II Buckingham Palace ospita piu’ turisti del solito. Ma questa estate a gestire le migliaia di persone che vogliono vedere le sale aperte al pubblico c’e’ anche un piccolo esercito di lavoratori precari. Sono 350, secondo quanto ha scritto il Guardian.
Si tratta di lavoratori part-time che sarebbero inquadrati col contratto che ha meno garanzie nel Regno Unito: quello ‘a zero ore’. Come dice il nome, non assicura nessuna ora di lavoro e applica la paga minima indicata dallo Stato. Il datore di lavoro, inoltre, non e’ nemmeno obbligato a concedere vacanze e malattie retribuite. Come se non bastasse, i precari sono obbligati a chiedere il permesso qualora nel frattempo vogliano svolgere un un altro impiego per poter sopravvivere.
In questa situazione si trovano soprattutto i giovani che nel corso dell’estate lavorano a palazzo, molti in cerca di qualche soldo per proseguire gli studi. Vengono impiegati nelle più diverse mansioni. Come commessi nei negozi di souvenir sovraffollati di turisti, e come assistenti nelle sale aperte al pubblico, in cui si può respirare per qualche minuto l’atmosfera della corte britannica. I funzionari della regina negano che ci siano forme di sfruttamento e assicurano che i dipendenti vengono sempre fatti lavorare a turno, per permettere loro di avere uno stipendio.
Questi contratti, sottolinea il Guardian, sono d’altronde sempre piu’ diffusi fra le societa’ britanniche, ma la speranza era che almeno i reali si distinguessero. La sovrana e’ tuttavia rinomata per non pagare in modo profumato il suo personale. In passato era scoppiata la polemica degli addetti alle pulizie di Buckingham Palace, che guadagnavano il salario minimo: molti erano costretti ad avere un secondo lavoro, spesso notturno. Non e’ proprio un periodo facile per i dipendenti dei Windsor.
I giornali britannici anche oggi parlano del valletto indiano Badar Azim, che ha avuto l’onore di annunciare l’arrivo del ‘royal baby’ esponendo l’annuncio della nascita nel famoso piedistallo di fronte alla residenza della regina. Ma che poi e’ stato costretto a tornare in patria dopo che l’Home Office non gli ha rinnovato il permesso di soggiorno. Le foto di Azim che assieme all’addetta stampa della sovrana, Ailsa Anderson, presenta il certificato a pubblico e stampa, avevano fatto il giro del mondo. In pochi giorni la ‘favola’ del valletto ‘esotico’ e’ finita in malo modo.