ROMA – La tensione è esplosa oggi nei Territori palestinesi, anche se per ora non a Gerusalemme, dopo l’annuncio di Trump sulla città capitale di Israele: il bilancio degli scontri con l’esercito israeliano ha visto il primo palestinese morto, a Gaza, e oltre 750 feriti in Cisgiordania, secondo i dati della Mezzaluna rossa.
E mentre dalla Striscia il capo di Hamas Ismail Haniyeh ha promesso che “la Santa Intifada” non si fermerà con le manifestazioni di oggi, nel sud di Israele è tornato, per due volte, l’allarme razzi, con l’Iron Dome – il sistema antimissili – che ne ha intercettato uno. Il mondo arabo è in rivolta contro la mossa del presidente Usa, a cominciare dal Grande Imam della moschea di Al Ahzar al Cairo, Ahmed Al Tayyib, massima espressione dell’islam sunnita. Suo l’appello a leader e governi dei paesi del mondo islamico e all’Onu a “fermare Trump”.
Da Tunisi a Islamabad, da Giacarta a Istanbul, da Baghdad a Beirut, fino alla Siria, la gente ha occupato le piazze in appoggio alla protesta palestinese per Gerusalemme. Dal Palazzo di Vetro, in una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza, l’Onu si è schierato per Gerusalemme capitale di 2 Stati, avvertendo che la scelta di Trump “minaccia la pace”.
Anche gli ambasciatori Onu di cinque Paesi europei (Italia, con l’ambasciatore Sebastiano Cardi, Francia, Gran Bretagna, Germania e Svezia) hanno letto una dichiarazione comune al Palazzo di Vetro dicendosi in “disaccordo” con la decisione di Trump. La decisione “non è in linea con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e non è di aiuto alla prospettiva per la pace nella regione”, hanno avvertito i cinque ambasciatori: “Lo status di Gerusalemme deve essere determinato attraverso negoziati tra israeliani e palestinesi”.
Degli oltre 750 feriti, secondo i dati del pronto soccorso palestinese, 61 sono stati raggiunti da colpi di arma da fuoco dell’esercito. A Gaza, nei pressi della barriera di separazione con Israele dove si erano assembrati i manifestanti, c’è stato il primo morto: Mahmoud al-Masri (30 anni) – ha detto il locale ministero della Sanità – “è stato ucciso dalle forze dell’occupazione a est di Khan Younis”. “Né Trump né alcun altro potrà cambiare la verità storica, geografica e l’identità della Città Santa. Sogna chi pensa che tutto si esaurirà con le manifestazioni”, ha avvertito minaccioso il leader di Hamas.