"Gheddafi non se ne andrà da solo": parla il vescovo di Tripoli Martinelli

ROMA – ''E' realmente difficile pensare ad un allontanamento spontaneo di Gheddafi perche', come ha di recente ribadito il figlio, il leader intende rimanere in Libia''. E' quanto afferma il vicario apostolico di Tripoli, mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, in merito alle richieste interne e internazionali perche' il leader Gheddafi si faccia da parte.

Interpellato dall'agenzia Fides, Martinelli chiede un ''un dialogo sincero per mantenere la Libia unita. Spero che i libici si riconcilino. Auspico una riconciliazione sincera tra Tripoli e Bengasi, senza pregiudizi e senza rivendicazioni particolari. Prego perche' la Libia non si divida e perche' i libici possano riconciliarsi''.

Martinelli ricorda che ''dal punto di vista formale, Gheddafi non e' ne' il Presidente ne' il Premier della Libia, ma e' certamente un simbolo di questo Paese che negli ultimi 40 anni e' cresciuto con lui. Credo che bisogna capire lo spirito di quest'uomo che si sente in qualche modo come 'padre' della Libia moderna''. Quanto alle accuse per crimini contro l'umanita' della Corte Penale Internazionale, ''certamente vi sono accuse nei suoi confronti che potranno essere giudicate, ma occorre tener conto di questa realtà, per non creare dialoghi campati in aria''. ''Migliaia e migliaia di persone, qualcuno dice un milione, ma e' una cifra eccessiva – ricorda inoltre Martinelli – hanno dimostrato venerdi' primo luglio e nei giorni successivi il loro sostegno a Gheddafi''.

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