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Fukushima e quella centrale che non si spegne: “Possibili fughe radioattive”

di Elisa D'Alto |11 Marzo 2011 21:24

Una “piccola fuga radioattiva” la definisce il ministro giapponese dell’Industria, e chissà se piccola lo sarà davvero. Nel paese spiazzato e lacerato da uno dei terremoti più violenti degli ultimi 150 anni, ora la preoccupazione è per le centrali nucleari. 55 gli impianti nel Paese, 11 erano quelli attivi al momento della scossa. Uno quello che preoccupa di più: Fukushima, il numero 1, il più potente.

Tutte le centrali sono state fermate o si sono sono bloccate automaticamente, il Giappone è zona sensibile ai terremoti, i suoi abitanti abituati da sempre a progettare strutture e case in previsione di una scossa. Ma da subito, a Fukushima, s’era diffusa la voce che la centrale non stava rispondendo come avrebbe dovuto. Non si stava spegnendo come era programmata per fare in situazioni di emergenza.

Immediata la risposta del governo: evacuare la zona. L’ordine vale per 3000 persone che vivono nei 3 chilometri intorno alla centrale. Ma il destino ha voluto che nella stessa zona ci fosse una diga, che ha ceduto di botto, nel pomeriggio, crepata e indebolita dalla scossa. Un Vajont giapponese che ha spazzato via 1800 case, non si sa ancora quanti morti abbia fatto, ma che ha aggiunto tragedia a tragedia. Se la centrale risponderà alle mani umane che cercano di spegnerla, questo lo si saprà solo nei prossimi giorni.

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