Giappone. Impiccati tre condannati a morte: i primi giustiziati dal governo Abe

TOKYO – Tre uomini sono stati giustiziati in Giappone la mattina del 21 febbraio. I tre condannati a morte sono stati impiccati all’alba e si tratta delle prime esecuzioni capitali del governo conservatore di Shizo Abe, insediatosi lo scorso 26 dicembre. Il Giappone non eseguiva condanne a morte dal 27 settembre 2012. L‘Unione europea ha chiesto alle autorità giapponesi di “‘considerare seriamente una moratoria” sulla pena di morte “in attesa della sua abolizione”.

Sadakazu Tanigaki, ministro della Giustizia, ha dichiarato: “Si tratta di casi di una crudeltà estrema in cui si sono perdute delle vite preziose”. Il ministro ha aggiunto di aver ordinato le esecuzioni ”dopo un esame approfondito”. Uno dei condannati è un uomo di 44 anni che aveva violentato e ucciso una bambina di 7 anni nel 2004 e spedito la foto della vittima alla madre. Impiccati altri due uomini, rispettivamente di 29 e 62 anni.

Il 19 gennaio il ministro della Giustizia aveva già indicato in una intervista che non contava di riaprire il dibattito sulla pena di morte, ”un sistema che ha il sostegno della maggioranza della popolazione”. Secondo Tanigaki, ci sono attualmente 134 prigionieri nel braccio della morte in Giappone, dove nel 2011 non è avvenuta alcuna esecuzione. Sono riprese, però, nel marzo 2012 e, in totale, ce ne sono state sette.

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