Giulio Regeni, l'ennesima beffa dall'Egitto ai genitori Giulio Regeni, l'ennesima beffa dall'Egitto ai genitori

Giulio Regeni, l’ennesima beffa dall’Egitto: gli oggetti restituiti ai genitori non erano suoi

Il CaROMA  –  Ennesima beffa per Paolo e Giulia Regeni, i genitori di Giulio Regeni, il ricercatore ucciso al Cairo nel 2016. Non sarebbero infatti suoi gli abiti e gli oggetti che l’Egitto ha inviato in Italia. 

I vestiti non erano stati consegnati all’indomani della scoperta del cadavere insieme al passaporto e alle tessere universitarie del giovane. 

Ai genitori Il Cairo ha invece recapitato oggetti che un investigatore sentito da Repubblica ha definito “la prova di un reato”.

Si tratta di alcuni borselli, occhiali da sole (tra cui due da donna), un pezzo di hashish, un orologio e un cellulare che erano già comparsi nelle foto esibite dal governo egiziano quando furono uccisi in un conflitto a fuoco con la polizia cinque innocenti accusati dell’omicidio di Regeni dai servizi segreti del Cairo. 

Ma, scrive Repubblica, quegli oggetti non appartenevano a Giulio. E adesso bisognerà capire se veramente l’Egitto di Abdel Fattah al Sisi ha intenzione di collaborare con la procura di Roma. 

La partita, spiega Giuliano Foschini sul quotidiano romano, si giocherà nella prossima settimana.

Se davvero il Cairo ha deciso di collaborare, il primo luglio dovrà presentarsi in videoconferenza all’incontro con la procura di Roma con le risposte alle 12 domande della rogatoria presentata ormai più di un anno fa.

I genitori di Giulio Regeni e il loro avvocato, Alessandra Ballerini, hanno scelto di rispondere con un eloquente silenzio a quanto accaduto. 

E dicono no alla proposta di intitolare al loto figlio strade in Italia: “Non vogliamo monumenti alla memoria, ma azioni vere per restituire a tutti verità e giustizia: i sindaci espongano gli striscioni o chiedano il ritiro dell’ambasciatore italiano al Cairo”, hanno spiegato. (Fonte: La Repubblica)

 

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