Guardie Svizzere, crisi di vocazioni: allarme in Vaticano, non si arruola nessuno Guardie Svizzere, crisi di vocazioni: allarme in Vaticano, non si arruola nessuno

Guardie Svizzere, crisi di vocazioni: allarme in Vaticano, non si arruola nessuno

Guardie Svizzere, crisi di vocazioni: allarme in Vaticano, non si arruola nessuno
Guardie Svizzere, crisi di vocazioni: allarme in Vaticano, non si arruola nessuno

ROMA – Il Vaticano deve affrontare un altro calo delle vocazioni, che stavolta non riguarda preti e suore, ma le Guardie Svizzere. Il più piccolo esercito del mondo è sotto organico, mancano all’appello 21 unità, gli uffici del papa ne cercano 25. Ora sono 130 in servizio effettivo, in 32 hanno appena giurato il 6 maggio nel cortile di San Damaso.

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Ma in Svizzera l’approvvigionamento di giovani disposti a sacrificarsi per 1500 euro al mese langue: diversamente dai gendarmi di Sua Santità, le Guardie Svizzere lo fanno per vocazione, dedicando due anni delle loro giovani vite al servizio volontario di protezione del Pontefice di Roma. Due anni e basta, poi devono cercarsi un lavoro (anche se, nell’ambito della sicurezza i due anni in Vaticano sono una buona carta da giocare).

Tra le nuove reclute c’è anche un ragazzo svizzero di Zurigo, Diego Esposito, figlio di genitori immigrati dalla Sicilia negli anni Novanta. Giurerà in tedesco. «Che Iddio e i nostri santi patroni mi assistano». Più che essere un mestiere, fare la guardia svizzera sembra essere una vocazione nonostante sia sempre faticoso trovare tra le reclute dei cattolici praticanti che vanno a messa ogni domenica, così, spiega Graf (Cristoph, il Comandante ndr.), «bisogna prendere i giovani così come sono e il compito dei sottufficiali sarà anche quello di farli crescere nella fede». (Franca Giansoldati, Il Messaggero)

“Un saluto speciale va alle nuove Guardie Svizzere, ai loro familiari e amici, nel giorno della festa di questo storico e benemerito Corpo. Un applauso a loro!”. Così papa Francesco, al termine del Regina Coeli in Piazza San Pietro, si è rivolto alle 32 reclute delle Guardie Svizzere che avrebbero prestato giuramento il pomeriggio in Vaticano. La data del 6 maggio ricorda l’eroica morte dei 147 soldati elvetici caduti in difesa di papa Clemente VII nel Sacco di Roma (1527). Cantone ospite è stato quest’anno quello di Lucerna. Nessuna delle 32 reclute ha giurato in lingua italiana: anche quella dall’italianissimo nome di Diego Esposito, proveniente proprio da Lucerna, ha giurato in tedesco.

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