Guerra in Ucraina, Zelensky: “Il Donbass è un inferno”. Ultima resistenza degli Azov

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di aver trasformato la regione orientale del Donbass in un “inferno”. Nel suo messaggio notturno, Zelensky ha detto che nella regione “gli occupanti stanno cercando di aumentare la pressione. E’ l’inferno e non è un’esagerazione”. Ci sono “attacchi costanti sulla regione di Odessa, sulle citta dell’Ucraina centrale. Il Donbass è completamente distrutto”. “Tutto questo non ha e non può avere nessuna spiegazione militare per la Russia”, ha aggiunto: “Questo è un tentativo deliberato e criminale di uccidere quanti più ucraini possibile”. A nord-ovest, vicino al confine con la Bielorussia, i russi hanno bombardato il villaggio di Desna provocando “molti morti”.

Guerra in Ucraina, Donbass completamente distrutto

“Il brutale e assolutamente inutile bombardamento di Severodonetsk… 12 morti e decine di feriti in un solo giorno. Il bombardamento di altre città, gli attacchi missilistici dell’esercito russo, tutte queste non solo solo ostilità durante la guerra”, ha detto Zelensky, sottolineando che dietro c’è il tentativo di “uccidere quanti più ucraini possibile, distruggere quante più case, strutture sociali e imprese possibile”. “Questo è ciò che verrà qualificato come il genocidio del popolo ucraino e per il quale gli occupanti verranno certamente portati in giudizio”, ha aggiunto.

I fronti aperti nel Donbass

Nel Donbass si sta combattendo soprattutto in due quadranti. Il primo riguarda Severodonetsk, ultima città dell’oblast di Lugansk in mano a Kiev. Il secondo invece è situato attorno la strategica località di Avdiyivka. Severodonetsk in particolare appare quasi del tutto accerchiata dai russi. La città è un obiettivo strategico molto importante sia per Mosca che per i combattenti dell’autoproclamata repubblica filorussa di Lugansk. Ieri un raid ha causato almeno 12 morti tra i civili.

C’è un’altra regione dove si sta combattendo aspramente ed è quella di Izyum. La cittadina, appartenente sotto il profilo amministrativo all’oblast di Kharkiv, è stata occupata dai russi ad aprile. Ma il territorio circostante è conteso. Le forze di Mosca nelle ultime ore hanno bersagliato con colpi di artiglieria pesante le postazioni ucraine a sud del fiume Seversky Donetsk, in direzione di Slovjansk, altra città strategica del Donbass.

Il battaglione Azov non si arrende

Situazione complicata anche nell’area dell’acciaieria Azovstal di Mariupol, dove all’interno sono rimasti asserragliati gli ultimi combattenti del Battaglione Azov. Dopo l’evacuazione di almeno mille di loro, nelle ultime ore non sono emersi segnali di nuove trattative. Poco prima della mezzanotte è stato diffuso un video in cui il vice comandante del Battaglione, Sviatoslav Palamar, smentisce però la notizia che era circolata nel pomeriggio riguardante la sua resa. “Sono e siamo ancora dentro Azovstal – ha detto – noi non ci arrendiamo”.

 

 

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