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Guerra in Mali, l’Italia dà “supporto logistico” alla Francia

di Maria Elena Perrero |16 Gennaio 2013 17:52

I ministri degli Esteri, Giulio Terzi (a sinistra), e della Difesa, Giampaolo Di Paola (Foto Lapresse)

ROMA – Anche l’Italia entra nello scontro tra Francia e Mali: Roma fornirà un supporto logistico all’operazione militare lanciata sabato 12 gennaio dal presidente Fracois Hollande. L’Italia, però, hanno assicurato i ministri degli Esteri e della Difesa, Giulio Terzi e Giampaolo Di Paola, non dispiegherà truppe da combattimento.

Terzi ha spiegato che l’intervento contro gli jihadisti che controllano il nord del Mali “è perfettamente in linea con la risoluzione 2085 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ed è indispensabile per arginare l’avanzata dei movimenti estremisti”.

Anche Di Paola, reduce da un incontro con l’omologo statunitense Leon Panetta, ha parlato di “un’operazione inevitabile e corretta per evitare il consolidamento di una presenza terroristica che minaccia il Paese”.

Il sostegno dell’Italia alla Francia e all’Ecowas, la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale, si aggiunge a quello di Regno Unito e Germania. 

Al momento in Mali ci sono però solo militari francesi, oltre alle forze armate locali. Quelli dell’Ecowass arriveranno “il prima possibile”, ha assicurato il capo della Costa d’Avorio e presidente di turno dell’organizzazione, Alassane Ouattara, in missione a Berlino per chiedere l’intervento di tutti i Paesi europei.

La Germania metterà a disposizione due aerei da trasporto militari “Transall” per trasferire le truppe multinazionali dell’Ecowas a Bamako. “La Germania, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, guarda alla sicurezza nel Nord Mali come alla sua stessa sicurezza perché naturalmente il terrorismo in Mali è una minaccia non solo per l’Africa ma anche per l’Europa”.

Intanto il 16 gennaio c’è stato il primo scontro sul terreno con i guerriglieri islamici a Diabalay, a 50 km da Niono. La città è caduta in mano ai ribelli di Abou Zeid lo scorso 14 gennaio. Secondo il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian, Diabalay è il covo degli jihadisti “più battaglieri, fanatici e organizzati”.

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