Haiti. Caschi blu e abusi sessuali: presidente Martelly chiede riunione d'emergenza

PORT-AU-PRINCE, 5 SET – Il presidente di Haiti Michel Martelly ha chiesto una riunione d'urgenza con i responsabili locali della Minustah (i Caschi Blu dell'Onu presenti nel Paese dal 2004), per affrontare l'inquietante episodio del presunto stupro di un ragazzo haitiano di 18 anni da parte di cinque militari uruguayani nella loro base, nel sud di Haiti. Lo hanno reso noto i media locali, mentre la portavoce della Minustah, Eliane Nabaa ha ammesso che l'accaduto ''puo' pregiudicare i nostri rapporti con la popolazione''.

''Un reato grave che non si puo' tollerare'', ha sostenuto Martelly su Facebook, assicurando che i colpevoli ed i loro complici ''non resteranno impuniti''. Poi ha rincarato in un comunicato: ''La Presidenza condanna in modo energico questo episodio che ha indignato il Paese''.

''Le accuse sono molto serie'', ha affermato Nabaa in riferimento al filmato messo la settimana scorsa su Youtube in cui si vedono i cinque Caschi Blu uruguayani immobilizzare il ragazzo su un materasso e poi, ridendo, apparentemente abusare di lui. In merito la Marina militare uruguayana ha rimosso il comandante del contingente e ha aperto a sua volta un'inchiesta.
Il ragazzo e sua madre hanno gia' testimoniato davanti al giudice di Port-Salut.

''La Minustah ha una politica di tolleranza zero per episodi di tipo sessuale'', ha anche assicurato Nabaa, pur se circolano versioni di possibili casi di haitiane messe incinta da Caschi Blu.

Le forze Minustah avevano gia' affrontato l'ira della popolazione locale per la presunta possibilita' che ad innescare il colera che ha provocato migliaia di vittime fossero stati soldati nepalesi del contingente.

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