Haiti disperata: esodo di massa, sciacalli, aiuti a rilento

Almeno 50.000 cadaveri recuperati per un bilancio che potrebbe raggiungere i 200.000 morti. Gli aiuti  stentano ad arrivare alla popolazione, l’aeroporto di Port- au-Prince è intasato. E sui superstiti terrorizzati dalle nuove scosse di terremoto, si aggira lo spettro della sete, mentre aumentano gli episodi di violenze e i saccheggi.

È un vero e proprio esodo di massa della gente stremata, l’Onu l’ha definito il «peggiore disastro mai affrontato» nella sua storia.

La polizia ha anche aperto il fuoco su un gruppo di saccheggiatori, uccidendo almeno uno di loro: l’uomo, di una trentina d’anni circa, è stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco alla testa, mentre una folla prendeva d’assalto un magazzino di prodotti a Marche Hyppolite.

«Abbiamo raccolto circa 50 mila cadaveri ma prevediamo che i morti in totale saranno fra 100 mila e 200 mila, sebbene non sapremo mai il numero esatto», ha detto il ministro dell’ interno haitiano, Antoine Bien-Aime. Per l’Ufficio coordinamento degli affari umanitari dell’Onu, il sisma è «un disastro storico». «Non assomiglia a nessun altro», anche perché, rispetto allo tsunami che colpì l’Indonesia nel 2004, le strutture ad Haiti per gli aiuti sono «scarsissime», ha detto la portavoce Elizabeth Byrs.

Mentre si è mobilita il presidente Barack Obama insieme ai suoi due predecessori per guidare quella che ha definito «la più grande operazione di aiuto compiuta dagli Usa», a Port au Prince è arrivata per una visita di poche ore il segretario di Stato, Hillary Clinton, che ha promesso al governo dell’isola «aiuti e solidarieta».

L’Onu ha confermato la morte del suo rappresentante ad Haiti Hedi Annabi, del suo vice Luiz Carlo da Costa e del responsabile della polizia Doug Coates. Il segretario generale Ban Ki-moon è atteso a Haiti, si è detto «profondamente rattristato».

ITALIANI Continua intanto l’angosciosa ricerca di 13 italiani che mancano ancora all’appello e si teme il peggio per tre di essi – uno dei quali, Antonio Sperduto si troverebbe sotto le macerie d’un supermercato crollato, e due funzionari dell’Onu sotto quelle dell’hotel Christopher – a fronte dei circa 180 finora contattati, dice la Farnesina.

Un’altra quindicina sono invece partiti da Port-au-Prince con un C-130 dell’aeronautica militare che ha portato a Haiti un ospedale da campo. A Santo Domingo saranno fatti salire su un Falcon e nella mattinata  sono attesi all’aeroporto romano di Ciampino.

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