Haiti, gli Usa guidano i soccorsi. Obama: “Tenete duro, stiamo arrivando”

Pubblicato il 14 Gennaio 2010 - 19:01 OLTRE 6 MESI FA

È scattata la macchina internazionale dei soccorsi ad Haiti e a guidarla, per stanziamenti economici e mezzi messi a disposizione sono gli Stati Uniti. Barack Obama, dopo un vertice con il segretario di Stato Hillary Clinton e quello della Difesa Gates, ha annunciato il piano d’azione della Casa Bianca: subito uno stanziamento di 100 milioni di dollari per i primi aiuti e l’impegno a coordinare tutti gli interventi internazionali.

OBAMA. «Questo è un momento che richiede la leadership dell’America – ha detto il presidente – Lo dobbiamo al popolo di Haiti che ha sofferto già così tanto, ai connazionali che si trovano e per lo spirito di umanità e solidarietà verso un Paese vicino che ha subito perdite devastanti». Ora i soccorsi ad Haiti, spiega, sono la «priorità assoluta» della Casa Bianca. Aiuti, quelli americani che prevedono l’invio di migliaia di soldati, di una portaerei, mezzi navali anfibi ed una nave ospedale a soccorso della popolazione di Haiti. «Non sarete abbandonati – ha aggiunto Obama rivolgendosi direttamente alla popolazione di Haiti – gli Stati Uniti e il mondo sono con voi». Quindi l’invito a resistere, in queste prime ore, quelle più importanti per salvare il massimo delle vite umane:  «Gli aiuti stanno arrivando», ha aggiunto il presidente. .

I PRIMI SOCCORSI USA. Nella mattinata del 14 gennaio le prime squadre statunitensi sono già arrivate sul posto portando soprattutto medicinali e acqua potabile. Oltre ai soldati, Washington ha inviato 300 tra medici e infermieri e ha messo in allerta altri 12mila operatori. A rendere difficile l’arrivo dei soccorsi, però è la devastazione delle infrastrutture. Secondo Obama, infatti, ci sono almeno 80 strade impraticabili. Critica anche la situazione dell’aeroporto della capitale di Haiti, seriamente danneggiato dal sisma e assediato dai profughi che stanno tentando di lasciare il Paese.

GUANTANAMO CAMPO PROFUGHI. Gli americani evacuati da Haiti verranno provvisoriamente ospitati nella struttura carceraria di Guantanamo, a Cuba, dove sono rimasti ormai pochi prigionieri islamici.

AIUTI INTERNAZIONALI. Aiuti anche dal Fondo Monetario Internazionale che hanno promesso uno stanziamento immediato da  100 milioni di dollari per Haiti, somma destinata poi ad aumentare. Lo ha annunciato il direttore generale Dominique Strauss-Khan. La stessa cifra è stata annunciata anche da Canada e Banca Mondiale. A questi maxi-stanziamenti se ne aggiungono altri minori, fra cui quello della Croce Rossa Internazionale, che ha lanciato un appello da 10 milioni di dollari per la raccolta di donazioni. Anche il Brasile ha offerto 10 milioni di dollari; l’Inghilterra ne ha promessi 9, come l’Australia; il Giappone 5 e l’Unione Europea 9 milioni di euro. Hanno promesso aiuti sostanziali anche Perù, Venezuela, Messico, Colombia, Guatemala e Cile; dall’Asia promesse sono arrivate da Thailandia, Corea del Sud e Nuova Zelanda. Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha annunciato un primo stanziamento di 10 milioni di dollari.

AIUTI  ITALIANI. Dall’Italia, il ministro degli Esteri Frattini ha promesso che 500mila euro  (una cifra pari a quella messa in palio in un quiz televisivo di punta) saranno devoluti al Programma alimentare mondiale e altri 500mila saranno concessi nel quadro del programma d’emergenza che la Federazione internazionale delle Croci rosse e delle Mezze Lune rosse sta predisponendo per l’assistenza sanitaria.  Anche la Cei ha deciso di stanziare due milioni di euro, dai fondi dell’8 per mille. Sull’isola, intanto è arrivato il Falcon un team di soccorso italiano coordinato dalla Protezione civile e composto da funzionari della Farnesina, del Comando operativo interforze e della Croce Rossa.

REPUBBLICA DOMINICANA CHIUDE LE FRONTIERE. Mentre la macchina della solidarietà mondiale muove i primi passi la chiusura, in senso letterale, arriva dai vicini di Haiti. La Repubblica Dominicana, con una decisione destinata a far discutere, hanno decretato lo stato di  massima allerta lungo i diversi posti di frontiera con Haiti, da dove temono l’arrivo di un’ondata di persone in fuga.