NEW YORK – Harvey Weinstein torna ancora una volta alla ribalta: nel 2017 ad accusare di stupro l’ex produttore hollywoodiano è stata anche Annabella Sciorra, l’attrice de “I Soprano” di origini italiane e l’episodio risalirebbe al 1993.
La procura nei giorni scorsi ha richiesto un’udienza per permettere a Sciorra, 59 anni, di testimoniare nel prossimo contro Weinstein che davanti al tribunale di Manhattan si è dichiarato non colpevole; la difesa ha dichiarato che la decisione “sollevava significativi problemi legali” e richiedeva uno slittamento del processo che è stato infatti spostato al 6 gennaio 2020.
Le accuse iniziali affermano che Weinstein, 67 anni, ha violentato una donna nel 2013 e violentato oralmente un’altra nel 2006. Un tribunale, per condannare un’aggressione predatoria, deve dichiarare colpevole l’imputato nei confronti di almeno due donne.
Poiché Sciorra non aveva testimoniato al grand jury iniziale, non avrebbe potuto farlo al processo. A metà agosto, il team legale di Weinstein è stato informato che i pubblici ministeri sarebbero tornati al grand jury per includere la presenza di un “testimone significativo” quale ritengono sia la Sciorra.
Gli avvocati di Weinstein contestano la nuova accusa e la definiscono come una “manovra all’ultimo momento”. Donna Rotunno e Arthur Aidala hanno rilasciato una dichiarazione:”Queste misure più che la ricerca della giustizia indicano l’obbiettivo di ottenere una condanna a tutti i costi”.
Al contempo, secondo quanto riportato da Associated Press, hanno chiesto una sede alternativa a New York dove svolgere il dibattimento: l’enorme clamore suscitato dal caso e la massiccia copertura mediatica potrebbero influenzare negativamente i giurati. (Fonte: Daily Beast)