Hope Hicks, Abc: “La collaboratrice di Donald Trump sta male e ha sintomi”

La collaboratrice e consigliera di Donald Trump, Hope Hicks “non solo è risultata positiva al coronavirus, ma manifesta anche i sintomi e sta male”.

Lo scrive il corrispondente dalla casa Bianca dell’emittente Usa Abc. La positività di Hicks al Covid-19 è la ragione immediata per la quale il presidente Trump e la First lady Melania hanno eseguito i rispettivi test, risultando a loro volta positivi.

Hope Hicks è risultata positiva al test ieri, ma solo martedì aveva viaggiato con Trump e Melania.

Aveva viaggiato con il presidente per il dibattito tv con Joe Biden e poi mercoledì in Minnesota per il comizio elettorale.

Tutti spostamenti compiuti insieme sull’Air Force One o sull’elicottero dei Marines, dove non c’è spazio per il distanziamento sociale.

Ora il problema riguarda anche molti altri collaboratori e familiari del presidente che hanno viaggiato con lui o sono stati in stretto contatto con lui in questi giorni.

Chi è Hope Hicks

In un ritratto di un paio di anni fa, il New Yorker paragonava Hope Hicks alla Gioconda o alla ‘ragazza sorridente’ del quadro di Vermeer.

Non per la sua – seppur indiscutibile – bellezza, ma per un sorriso rimasto celebre: quello, tra l’enigmatico e il consapevole.

Prima di concentrare nelle proprie mani tutta la comunicazione della West Wing, Hope Hicks era stata capo ufficio stampa, la più cauta e defilata che i giornalisti accreditati ricordino.

Sempre sullo sfondo delle foto ‘di famiglia’, abilissima a glissare sulle domande – al punto da costruire il profilo che GQ le aveva dedicato come un’intervista a Trump su di lei – è stata considerata dagli osservatori una mite consigliera del Presidente.

Il tipo diametralmente opposto, per dire, all’incendiario ex stratega Steve Bannon.

A portarla in casa Trump era stata Ivanka, per la quale una Hope appena 24enne aveva lavorato come consulente per l’immagine e la comunicazione.

Nel 2015 aveva assunto la guida delle relazioni con la stampa per la campagna presidenziale e la leggenda narra che a conquistare Trump sia stato il candore con cui aveva ammesso di non sapere “assolutamente nulla” di politica.

Chiamata a testimoniare di fronte alla commissione Muller sullo scambio di mail tra il figlio di Trump e alcuni uomini d’affari russi, si dimise l’indomani da ogni incarico. ma solo per rientrare due anni dopo come consigliera del Presidente nella campagna per la rielezione.

Solo formalmente alle dipendenze del genero di Trump, Jared Kushner.

E da quella posizione ha continuato a lavorare, con discrezione, appena visibile sullo sfondo, fino a quando il virus non l’ha proiettata di nuovo in prima pagina e nelle immagini, mandate e rimandate in loop dalle TV di tutto il mondo, della sua salita a bordo del Marine One al seguito di Donald e Melania Trump. (Fonti: Ansa, Agi).

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