Idlib, strage di soldati turchi. Mosca non frena Assad, Erdogan spinge i profughi verso l'Europa Idlib, strage di soldati turchi. Mosca non frena Assad, Erdogan spinge i profughi verso l'Europa

Idlib, strage di soldati turchi. Mosca non frena Assad, Erdogan spinge i profughi verso l’Europa

Idlib, strage di soldati turchi. Mosca non frena Assad, Erdogan spinge i profughi verso l'Europa
Idlib (Ansa)

ROMA – Drammatica escalation militare a Idlib, la regione del nord-ovest della Siria dove da settimane sono in corso duri scontri tra le forze governative appoggiate dalla Russia e le milizie ribelli sostenute dalla Turchia.

Ieri il raid aereo che Ankara attribuisce all’esercito di Bashar al Assad ha provocato la morte di almeno 22 soldati turchi. Oggi la risposta dell’artiglieria turca: sono 16 i militari governativi siriani uccisi nelle ultime ore.

E mentre Ankara sferra un contrattacco contro “tutte le posizioni di Assad”, fonti governative fanno sapere che la Turchia non intende bloccare più alle sue frontiere i rifugiati siriani che intendano recarsi in Europa. 

Verso la Grecia i primi 300: confine turco incustodito

A Idlib è concentrato il grosso delle centinaia di migliaia di profughi della guerra civile. Secondo l’agenzia Dogan, sarebbero circa 300 i migranti siriani, iracheni e iraniani giunti stamani nella provincia frontaliera turca di Edirne. Il loro passaggio non sarebbe al momento consentito attraverso il valico di frontiera ufficiale di Pazarkule, ma secondo le testimonianze di alcuni di loro non verrebbe più ostacolato l’attraversamento dalle aree rurali e lungo il fiume Evros, confine naturale tra Turchia e Grecia.

Le immagini delle tv mostrano inoltre diversi bus e altri mezzi organizzati a Istanbul per condurre gruppi di migranti verso il confine, distante circa 250 chilometri. Secondo fonti di Ankara, è stata data indicazione alle polizia di frontiera di ignorare di fatto il passaggio dei profughi, come anche alla guardia costiera di non bloccare più i natanti in partenza dalla costa egea verso le isole greche.

A Idlib un milione di profughi

Sono 950mila i civili siriani sfollati nella regione nord-occidentale di Idlib: lo riferisce l’Ufficio Onu per il coordinamento umanitario (Ocha), nel suo ultimo aggiornamento sulla situazione nella martoriata regione stretta tra l’offensiva russo-governativa e il confine turco. Ocha precisa che gli sfollati dal 1 dicembre a oggi sono 948mila. E che di questi 569mila sono minori, 195mila sono donne. Donne e bambini compongono l’81% dell’intera comunità di sfollati siriani a Idlib.di profughi civili.

34 soldati turchi uccisi, schiaffo a Erdogan

Il bilancio delle perdite turche potrebbe rivelarsi molto più grave, perché numerosi sono i militari portati d’urgenza negli ospedali turchi appena oltre il confine. Diversi di loro rischiano la vita, secondo il prefetto locale. L’Osservatorio siriano per i diritti umani fissa il bilancio ad almeno 34 soldati morti. Di certo si tratta di una delle più gravi perdite degli ultimi anni per le forze armate di Ankara in un singolo attacco. 

Il senatore repubblicano Lindsay Graham, influente sostenitore del presidente Donald Trump, ha chiesto un intervento immediato per garantire una no-fly zone nell’area degli scontri, mentre il ministro della Difesa turco Hulusi Akar aveva affrontato poco prima i risvolti di una situazione già esplosiva con il suo omologo americano Mark Esper.

Ankara: in 17 giorni uccisi o feriti 1709 soldati siriani

Ankara intanto replica alla notizia dei soldati uccisi diffondendo un enorme bilancio di presunte vittime tra le forze di Assad. L’esercito ha rivendicato stasera di aver “neutralizzato” (cioè ucciso o ferito) in 17 giorni di scontri almeno 1.709 soldati delle truppe governative siriane, distruggendo inoltre 55 tank, 3 elicotteri, 18 mezzi blindati, 29 obici, 21 mezzi militari e diversi depositi di armi e munizioni del regime.

Mosca continua a sostenere l’offensiva di Damasco

In ballo in questa crisi, non c’è solo la temuta deflagrazione di un nuovo fronte della guerra in Siria, alla vigilia del nono anniversario del suo inizio, ma anche l’alleanza strategica tra Turchia e Russia. Proprio stasera si è concluso un nuovo round di colloqui tra i due Paesi in cerca di un accordo.

Mentre il governo di Ankara insiste per un rispetto del cessate il fuoco e dei confini stabiliti dall’accordo di Sochi tra Erdogan e Vladimir Putin nel settembre 2018, escludendo di arretrare i suoi avamposti militari, Mosca continua a sostenere l’offensiva di Damasco contro i “terroristi” ribelli, tra cui diversi gruppi jihadisti. (fonte Ansa)

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